sabato 27 giugno 2009

Con la scusa di una recensione, parliamo di, condizione della donna in India e Lifelong Learning


L’ironia pervade tutto il libro di Kesavan, The Ugliness of the Indian Male.
È una divertente satira sociale e di costume. In realtà, parlando del maschio rivela soprattutto la condizione della donna indiana. Per quanto moderna, colta, emancipata, a differenza dell’uomo deve sopportare un carico di aspettative esorbitanti sul suo ruolo nella sfera privata.

(…) dev’essere: brava in cucina e a letto, servizievole con i suoceri e ospitale con gli amici del marito, madre amorevole che conduce i figli verso brillanti risultati scolastici, buona amministratrice del patrimonio familiare e capo autorevole del personale di servizio. Tutto questo vale anche se, nella sua vita professionale, è una donna di successo al punto da poter guadagnare più del marito.
Può avere studiato ad Harvard o fare la pilota d’aereo, ma la giovane indiana non sarà considerata “realizzata” finché non si è adattata anche al ruolo di moglie e nuora esemplare.
L’importanza del matrimonio “giusto” per la donna spiega il fiorire di un nuovo business molto indiano: le scuole di addestramento per future spose. Come la celebre Lifelong Learning Academy, o la Finishing School di New Delhi. Ci sono istituti di lusso dove un corso di poche settimane costa più di mille euro, una fortuna per la famiglia media indiana. Le ragazze imparano molto più delle buone maniere. Per impressionare i futuri suoceri e conquistare un marito dallo status sociale attraente, si richiede un savoirfaire di alto livello. In queste scuole si aggirano ex reginette di bellezza che insegnano a ballare il rock in discoteca ma anche a selezionare un vino francese o un piatto italiano dal menu di un ristorante di lusso. S’impara anche l’abc della finanza, perché la moglie sappia dare consigli oculati su come investire i risparmi. La candidata sposa deve sfoggiare il giusto grado di cosmopolitismo ed eleganza per non fare sfigurare il futuro coniuge. Al tempo stesso, guai se dimentica i suoi doveri ancestrali nei confronti della famiglia del marito. In una cena, per esempio, la giovane donna dovrà essere sempre l’ultima a servirsi e l’ultima a mangiare, sorvegliando attentamente che la suocera abbia la precedenza su di lei. Cucina, cucito e preghiera sono tre ingredienti indispensabili nel curriculum delle scuole per ragazze da maritare.

(…) Aildas Hemnani, fondatore della scuola Manju Sanskar Kendra, osserva che «in India cresce a vista d’occhio il numero dei divorzi, la colpa è delle ragazze moderne, oggi hanno un ego smisurato, pensano di dover dire la loro opinione su tutto».
Per una giovane imprenditrice come Balwinder Hothi, 38enne, il peso di queste consuetudini è semplicemente insopportabile: «Chiamiamolo come vogliamo, la verità è che ancora si cerca di soggiogare la donna. Questi riti di preparazione al matrimonio sono fatti per addestrarci a essere dei tappetini».

Liberamente tratto da Call Cindia

martedì 23 giugno 2009

Iran e Cina uniti dalla censura

La notizia è così familiare da sembrare vecchia: le multinazionali occidentali assecondano docilmente un regime autoritario, fornendogli le tecnologie più avanzate per censurare Internet. Stiamo parlando dei colossi americani Microsoft, Google e Yahoo, con i loro “filtri” di software messi al servizio della “Muraglia di Fuoco”, come viene chiamata la censura online in Cina?
No, stavolta si tratta dell’Iran.

Un consorzio europeo formato dalla finlandese Nokia e dalla tedesca Siemens avrebbe fornito al regime iraniano raffinati strumenti di controllo di Internet. Tecnologie che consentono indagini e intercettazioni mirate, fino a violare le email risalendo agli autori di messaggi “sovversivi”. Gli utenti Internet in questi giorni in Iran avrebbero rilevato un vistoso rallentamento delle comunicazioni, dovuto all’uso massiccio di questi “imbuti” da parte della censura di Stato.

liberamente tratto dal blog di F.Rampini


C'è da riflettere sull'uso di questi marchi.
Scegliere di comprarli o di usarli è un gesto politico, chi compra vota!
Chi non ha usato o comprato un prodotto di queste marche,
scagli la prima pietra!
Se acquistiamo un oggetto o un alimento, prodotto sfruttando i lavoratori o negando i loro diritti, diamo implicitamente ragione agli sfruttatori, che contineranno a produrre in quel modo.
Ci sono e ci sono state molte azioni di pressione, anche presso delle multinazionali che sembrano invincibili, al fine di cambiare i modi di produzione o commercializzazione.
Se siamo contrari allo sfruttamento/tortura degli animali nei laboratori/lager, possimo decidere di acquistare solo cosmetici che dichiarano di non usare animali per i test.
Oggi, anche grazie alla globalizzazione, siamo tutti coinvolti (come diceva Fabrizio De Andrè in tempi non sospetti)

mercoledì 17 giugno 2009

Censura sulla stampa a Teheran

Censura sulla stampa, resiste Twitter. La censura governativa continua a strozzare la stampa estera a Teheran. Una circolare del ministero della Cultura "invita" i giornalisti non accreditati a non seguire le manifestazioni di piazza e ad accontentarsi dei comunicati stampa degli uffici stampa ministeriali. Nei giorni scorsi, alcuni giornalisti stranieri avevano denunciato pressioni e intimidazioni.
Dopo che le autorità iraniane hanno bloccato l'accesso ai siti di comunicazione sul web, resta Twitter, il sito che permette di comunicare attraverso internet con messaggini.
Anche il Dipartimento di Stato Usa ha chiesto a Twitter di rinviare la manutenzione programmata per consentire lo scambio di informazioni.


Twitter rimane un importante luogo dove è possibile reperire informazioni sull'Iran

martedì 16 giugno 2009

Proposta di modifica al DDL n. 733 Art. 50-bis. Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet

il Senato della Repubblica ha approvato il "pacchetto sicurezza" D.d.L.
733, tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia
(UDC) identificato dall'articolo 50-bis: Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet; il testo approderà alla Camera del Deputati diventando l'articolo nr. 60.
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza di Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse, attraverso un blog, criticare una legge che ritiene ingiusta, i providers dovranno bloccare il blog.

Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.

In pratica il "potere" si sta dotando delle armi legislative necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e i blog che al momento, rappresentano in Italia l'informazione non condizionata e non censurata.

Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione, internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni
sempre più capillari che non si riesce a dominare.

Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, in Italia il Governo si ispira, per quanto riguarda la libertà di stampa, alla Cina e alla Birmania.

martedì 9 giugno 2009

Unione Europea. Il Consiglio europeo rilancia la strategia di Lisbona nel settore educativo

Rinviata al 2020 l'acquisizione degli ambiziosi obiettivi lanciati 9 anni fa per fare dell'Europa l'economia più competitiva fondata sulla conoscenza.
Il Consiglio dell'UE ha, infatti, deciso di continuare la cooperazione nell'educazione e nella formazione fino al 2020 avendo particolare attenzione ai seguenti obiettivi: fare dell'apprendimento per la vita e della mobilità una realtà; migliorare la qualità e l'efficienza dell'istruzione e della formazione; promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva; innalzare la creatività e l'innovazione, compresa l'imprenditorialità, a tutti i livelli dell'educazione.
Riconfermati cinque benchmark per il 2020: almeno il 15% degli adulti in percorsi di apprendimento; portare il livello basso negli apprendimenti linguisti, matematici e scientifici al di sotto del 15% ; almeno il 40% di persone tra i 30-34 anni con un titolo di studio d'istruzione terziaria ; portare al di sotto del 10% la percentuale di giovani che escono precocemente dal sistema d'istruzione e formazione e almeno il 95% dei bambini tra i 4 anni e l'età d'inizio della scuola primaria in percorsi educativi.

lunedì 8 giugno 2009

IL JAZZ PUÒ CAMBIARE LA VITA?

di Paolo Fresu Trombettista jazz

(...) Il jazz dunque ha cambiato la mia visione del mondo e ha impreziosito la mia vita interiore ancora prima di darmi la possibilità di vedere il mondo.
(...) Ma soprattutto ho scoperto la vitalità delle reti e dei linguaggi,nonché la comunicazione tra gli uomini. Di tutte le razze e di tutte le religioni. E ho scoperto che ciò significa rispetto per gli altri da portare poi sul palcoscenico attraverso l’interplay insegnatomi da uno dei dischi più belli della storia di questa musica che è Kind of Blue.
Perché interplay significa suonare assieme.
Interagire, comunicare e condividere fuori dal palcoscenico prima che sulla scena.

liberamente tratto dal sito di La Repubblica

Al Tappone & Topolanek

La tragicommedia di quest’uomo ridicolo, e al contempo pericoloso, che rischia di finire appeso non a un distributore di benzina, ma al suo pisello, è una formidabile cartina al tornasole per misurare la qualità degli uomini che hanno in mano la politica e l’informazione, cioè il Paese.

Times: «Cade la maschera del clown» Berlusconi: giornale ispirato dalla sinistra Il premier: veline e Mills? Già chiarito tutto. Polemiche voli di Stato, interrogazione del Pd. Di Pietro: offesa a famiglie ROMA (1 giugno)
«Cade la maschera del clown» titola il Times.
«Berlusconi, lo scandalo alle calcagna» scrive in prima pagina il quotidiano parigino della gauche, Libération.
Ma il premier non resta a guardare e ribatte in particolare al Times definendolo un giornale ispirato e insufflato dalla sinistra italiana....