martedì 23 giugno 2009

Iran e Cina uniti dalla censura

La notizia è così familiare da sembrare vecchia: le multinazionali occidentali assecondano docilmente un regime autoritario, fornendogli le tecnologie più avanzate per censurare Internet. Stiamo parlando dei colossi americani Microsoft, Google e Yahoo, con i loro “filtri” di software messi al servizio della “Muraglia di Fuoco”, come viene chiamata la censura online in Cina?
No, stavolta si tratta dell’Iran.

Un consorzio europeo formato dalla finlandese Nokia e dalla tedesca Siemens avrebbe fornito al regime iraniano raffinati strumenti di controllo di Internet. Tecnologie che consentono indagini e intercettazioni mirate, fino a violare le email risalendo agli autori di messaggi “sovversivi”. Gli utenti Internet in questi giorni in Iran avrebbero rilevato un vistoso rallentamento delle comunicazioni, dovuto all’uso massiccio di questi “imbuti” da parte della censura di Stato.

liberamente tratto dal blog di F.Rampini


C'è da riflettere sull'uso di questi marchi.
Scegliere di comprarli o di usarli è un gesto politico, chi compra vota!
Chi non ha usato o comprato un prodotto di queste marche,
scagli la prima pietra!
Se acquistiamo un oggetto o un alimento, prodotto sfruttando i lavoratori o negando i loro diritti, diamo implicitamente ragione agli sfruttatori, che contineranno a produrre in quel modo.
Ci sono e ci sono state molte azioni di pressione, anche presso delle multinazionali che sembrano invincibili, al fine di cambiare i modi di produzione o commercializzazione.
Se siamo contrari allo sfruttamento/tortura degli animali nei laboratori/lager, possimo decidere di acquistare solo cosmetici che dichiarano di non usare animali per i test.
Oggi, anche grazie alla globalizzazione, siamo tutti coinvolti (come diceva Fabrizio De Andrè in tempi non sospetti)

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