Lunedì "sapremo" (forse) quale sarà il nostro futuro potere d'acquisto, quanto ci resterà dei nostri risparmi e a quali condizioni lavoreremo.
Sapremo anche quanti regali di natale potremo permetterci
Da qualche anno regalo solo libri (escludendo i bambini).
Il
sistema si sforza di convincerci che il consumo è un fatto privato
che riguarda solo noi, le nostre voglie, il nostro portafogli. Ma
non è così: riguarda l'intera umanità, perché ha conseguenze
sulle risorse, sull'energia, sui rifiuti, sulle condizioni di lavoro.
Quando facciamo la spesa è come se approvassimo con un voto, il prodotto che stiamo acquistando.
Se compriamo alla cieca rischiamo di renderci complici dei
peggiori misfatti.
Il consumismo è un aspetto del capitalismo che ci costringe alla continua rincorsa alla crescita che ormai non è più possibile; semmai oggi dobbiamo pensare alla decrescita
Lo stesso capitalismo che ha generato la crisi, ora vuole farla pagare ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani, alle donne e a tutti quelli che cominciano a rassegnarsi all'idea che non raggiungeranno mai la pensione, come non si raggiuge mai la carota del noto anedoto.
Nonostante i numerosi e autorevoli suggerimenti, il governo non cercherà le risorse per superare la crisi nelle tasche degli evasori e di quelli che hanno praticato lo scudo fiscale, o con una "partrimoniale" o con una tassazione delle speculazioni in borsa, e nemmeno in quelle della chiesa di Roma.