giovedì 27 settembre 2012

camminando

Le vacanze sono finite da quasi un mese e sono ritornata ai miei quotidiani 70km.
Le strade sono trafficate come prima della crisi e le tangenziali sono ancora un incubo all'ora di punta, ma ho notato una novità. Ci sono persone che camminano lungo le strade, anche se prive di marciapiede, e data l'ora, danno l'impressione di recarsi al lavoro.
I camminatori, i così detti "pedoni" (non lo sapevo che era una partita), non erano previsti; sembrava fossimo tutti muniti di ruote fin dall'adolescenza.
Dei rari camminatori capivi subito che non erano del luogo ma solo di passaggio.


Come ebbe a dire di recente un pensatore, molti sono diventati miopi perché privi di orizzonte, in senso filosofico e paesaggistico.
Le mani sulle città e sul territorio tutto, hanno eretto ovunque barriere allo sguardo, città satellite, zone artigianali e industriali, infrastrutture, muri...
Insieme alla miopia abbiamo contratto anche la disabitudine al pensare.
Dall'antica Grecia, faro della nostra civiltà, abbiamo appreso che il passeggiare era associato al pensare.
Ora che camminiamo poco, che i commercianti si oppongono alle zone pedonali perché a loro dire, allontanano i clienti, che scarseggiano le zone in cui godere il piacere del passeggio come scarseggia il tempo per goderne, rischiamo anche di perdere l'abitudine a pensare e a riflettere.

Forse, la decrescita forzata che stiamo sperimentando, sta cominciando a mostrare i primi effetti.

Parigi, base della colonna in place de la Bastille
decroissance (decrescita)
scritto durante lo sciopero generale del 2006

P.S. aggiungo un link a Globalproject che ha trasmesso in webstraming la Terza Conferenza Internazionale della decrescita. Grazie per questo prezioso servizio pubblico

7 commenti:

  1. si parla di decrescita, quasi a esorcizzarla, ma é ormai un fatto

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  2. Posso dartela vinta e tenermi la mia vita...e non c'è niente da capire! Bellissima questa canzone, una di quelle che si individuano subito dopo 2 note. Che altro aggiungere? Hai detto tutto tu!

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  3. Camminare è un tentativo di ritrovare un filo con la propria "naturalità" sopraffatta da mille ostacoli, quelli che tu citi.
    Forse è per questo che aumentano i pedoni.

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  4. ti lascio questa poesia di Marina Cvetaeva al riguardo, un'ode alle gambe. Ciao

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  5. se fosse per certi commercianti del mio piccolo paese, con l'auto si dovrebbe entrare direttamente nel negozio. Da anni sostengo che un paese con le dimensioni del mio (2,5km x 1,5) potrebbe tranquillamente essere interdetto al traffico, con parcheggi scambiatori alle sue estremità e bus navetta, biciclette, per gli spostamenti. Neanche 2km siamo in grado di fare senza auto?!?

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  6. Dimmi chi è il pensatore al quale fai riferimento nel post, non mi viene proprio in mente

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