domenica 20 ottobre 2013

Guge bricks... quando il gallo dialoga con l'anatra.

i mattoni di Google è il nome di quest'opera di Shu Yong esposta alla Biennale di Venezia nei giardini dell'Arsenale. In un'intervista a Limes, l'artista racconta:
Per realizzarla ho tratto ispirazione dalle difficoltà di comunicazione che intercorrono tra cinesi e occidentali. Io stesso non parlo inglese e quando sono all’estero, a meno che non ci sia una persona che parla la mia lingua, posso interagire con gli altri solo a gesti. In questi casi pensiamo di capirci, ma spesso ciò che recepiamo è completamente diverso da quanto vogliamo trasmetterci.
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Prendendo spunto da televisione, giornali e social network cinesi ho raccolto 1.500 frasi o parole che identificano gli aspetti sociali e culturali della vita nel mio paese
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Poi ho tradotto in inglese le parole raccolte con il programma Google translate... il software statunitense ... un simbolo dell'Occidente.
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In seguito, ho scritto a mano le frasi in entrambe le lingue su 1.500 fogli di carta di riso che poi ho inserito in altrettanti mattoni trasparenti. In questo modo ho creato un muro lungo circa 19 metri e alto 2...

un muro da leggere... 

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La presunta universalità come conseguenza vantaggiosa della globalizzazione, in realtà si confronta con i linguaggi e con gli aspetti economici e politici della realtà. 
Anche Wikipedia, altro software universale, risente delle contestualizzazioni geografiche, culturali e politiche. 
Mappare e catalogare è uno dei temi di questa 55° edizione della Biennale di Venezia, intitolata Il Palazzo Enciclopedico, che trae spunto dall'opera di Marino Auriti
L'ambizione di Google di digitalizzare il sapere universale, si incarna a ritroso, in questo progetto risalente al secolo scorso, riportando alla consapevolezza dell'impossibilità di catalogare e spiegare la complessità del mondo.

3 commenti:

  1. Rappresentazione molto suggestiva di un tema ricorrente...A parte che il traduttore di Google fa dei casini con le traduzioni anche con le lingue occidentali.Questo dimostra che in molti casi l'uomo vince ancora sulla macchina!

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  2. E' un forte desiderio dell'uomo quello di catalogare, di dare ordine alle cose, perché dà sicurezza, dà la sensazione di poter dominare e controllare tutto.
    Però quest'opera con mattoni trasparenti mi piace molto, almeno da quanto appare dalla foto.

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