martedì 14 novembre 2017

L'uovo del serpente

I recenti episodi di violenza in Italia e la manifestazione della destra in Polonia, fanno riflettere.



L'uovo del serpente è un film del 1977 diretto da Ingmar Bergman







Secondo questa recensione:
... Un film bellissimo, infernale e splendidamente realista. Il regista descrive uno scenario agghiacciante, un palcoscenico freddo e perfetto che sta alla base del movimento socio-politico che avrebbe cambiato faccia all'Europa novecentesca: il nazismo. Bergman descrive in che modo persone, uomini disperati e donne frustrate messi in ginocchio dal pesante squilibrio economico, si siano potuti fidare di una persona pazza e squilibrata come Hitler, in quel periodo e negli anni seguenti unico paracadute su un aereo in caduta libera. Sia chiaro però che per quanto "l'uovo", citato nel titolo del film, simboleggi la nascita del movimento nazista...

 Dal monologo finale:
... attraverso la sottile menbrana si riesce a discernere il rettile perfettamente formato...

Il film si conclude con questo monito:

l'uovo è stato nuovamente deposto
Ma questa volta non sappiamo esattamente 
cosa ci sia dietro la menbrana

 Qui e qui per saperne di più

sabato 4 novembre 2017

Rivoluzione!



si è proprio lui: il Manifesto del Partito Comunista scritto da Karl Marx e Friedrich Engels fra il 1847 e il 1848 e pubblicato a Londra il 21 febbraio del 1848.

Nel XXI secolo il capitalismo si mostra per quello che è: fame, violenza, guerra, disoccupazione, depressione, isolamento, alienazione, solitudine... c'è una sola risposta: rivoluzione!

In questo film una magnifica Cate Blanchett interpreta 12 personaggi diversi, per ogni personaggio uno scenario, per ogni scenario un movimento letterario o politico. Dodici monologhi fulminanti da seguire e assaporare senza fiatare o battere le palpebre.

La domanda che si pone è: i manifesti artistici della storia possono essere applicati alla società del XXI secolo?
Arte e artista sono per loro natura rivoluzionari... le esposizioni di arte contemporanea di quest'anno: documenta (Kassel) e Biennale (Venezia), smentiscono l'intento rivoluzionario (salvo lodevoli eccezioni), non trovando niente da esprimere, evocano i fantasmi dell'arte degli anni settanta; sembrano dire che l'arte è morta oppure in coma.

Un film da vedere!