A seguito degli ultimi sviluppi sulla questione PFAS, sulla quale
Regione Veneto e decisori politici di vario livello e provenienza ancora
non prendono provvedimenti seri, chiari ed inequivocabili contro
l’azienda ritenuta secondo ARPAV responsabile del 96,9%
dell’inquinamento da perfluoralchilici che ha coinvolto oltre 100 comuni delle province di Vicenza, Verona, Padova,
per un totale stimato di 350.000 persone a rischio sanitario per le
conseguenze che tali sostanze comportano per la salute – a prescindere
dai dati tecnico-scientifici in fase di studio mediante il
biomonitoraggio in corso – le CITTADINANZE COINVOLTE SONO INVITATE a portare la loro forte-pacifica-civile pressione democratica mediante una grande manifestazione che sarà svolta sui luoghi fisici e simbolici dell’inquinamento.
Come per la MARCIA dei pFIORI dell’anno scorso – straordinario movimento
di persone che ha visto la partecipazione di 500 biciclette e centinaia
di persone arrivate con altri mezzi – si vuole ripercorrere con gli
stessi simboli che rappresentano il futuro compromesso delle nostre
terre – i nostri figli, i fiori con la p inquinante – il dramma delle
nostre valli, contaminate da decenni con sostanze pericolose, tossiche,
cancerogene che hanno danneggiato gravemente le falde, la potabilità
delle acque, il ciclo alimentare-biologico.
Dopo l’inerzia di un anno
trascorso senza risultati concreti che ha visto la mancanza di un’azione
prontamente efficace nei confronti di chi ha la maggiore
responsabilità, la MITENI, chiediamo con la nostra marcia, senza mezzi
termini e senza ulteriori perdite di tempo:
1. che sia garantito un approvvigionamento dell’acqua potabile e irrigua da fonti sicure
2. che il limiti dei PFAS siano portati ZERO;
3. che sia dato libero accesso alle analisi del sangue a tutti i cittadini nell’area contaminata;
4. che sia messo in atto il sequestro e la bonifica della MITENI, accompagnate da un serio piano di tutela per i suoi lavoratori;
5. che la MITENI sia costretta a pagare gli ingenti costi passati, presenti e futuri dei filtri a carboni attivi, la bonifica dell’area contaminata e le spese sanitarie di ogni ordine e grado.
2. che il limiti dei PFAS siano portati ZERO;
3. che sia dato libero accesso alle analisi del sangue a tutti i cittadini nell’area contaminata;
4. che sia messo in atto il sequestro e la bonifica della MITENI, accompagnate da un serio piano di tutela per i suoi lavoratori;
5. che la MITENI sia costretta a pagare gli ingenti costi passati, presenti e futuri dei filtri a carboni attivi, la bonifica dell’area contaminata e le spese sanitarie di ogni ordine e grado.
Alle 11 precise partenza del corteo fino al centro di Trissino, dove
di fronte al Municipio si svolgerà un dibattito informativo e
un’installazione allegorica con tema il tubone ARICA – che da queste
valli parte – per fare pressione sull’ente comunale, sul Sindaco, primo
ad avere la competenza di porre in sicurezza mediante sequestro e
bonifica la MITENI, quindi su Provincia e Regione, quest’ultima
responsabile di continue e inconcludenti delibere, dai 7000 carotaggi
annunciati alle recenti norme equivoche di chiusura delle produzioni
inquinanti fino a decisioni di dubbia efficacia per salvaguardare la
salute dei cittadini, come l’innalzamento dei limiti per i composti
sotto indagine, tutto ciò senza mai applicare il principio di
precauzione per i soggetti e le situazioni più a rischio.
Concludiamo facendo un’amara ma doverosa riflessione storica suggerita
dalla frase di apertura, riflessione da riconvertire subito, prima che
sia troppo tardi, in un percorso di speranza, per un futuro migliore. Se la prima proposizione di pensiero – la prima! – da cui gli storici fanno iniziare la Civiltà Occidentale nel 6/500 a.c. – riportata da Aristotele (Metafisica, A3, 983 b 6), attribuita al pensatore di Mileto, Talete, che disse «l’acqua è il principio di tutte le cose»
– possiamo tristemente affermare che in questi luoghi non solo sta
avvenendo un continuo e silenzioso “suicidio del territorio”, ma
qualcosa di ben più grave: aver avvelenato, contaminato, in modo massivo il bene primario di una comunità – l’acqua – significa aver compromesso il fondamento, il principio di un’intera civiltà, significa AVERNE DECRETATO IL FALLIMENTO. Nonostante le futili apparenze di benessere. Siamo di fronte al fallimento epocale di un modello di società nato da ciò che un tempo fu una grande civiltà. Fallimento di cui bisogna prendere atto. Per cercare nuove strade. Per riconsegnare nuovi colori e rinnovata gioia di vivere ai nostri figli. Per togliere quella p dai nostri fiori.
Per questo dobbiamo muoverci in massa DOMENICA 14 MAGGIO! Colorati e pieni di fiori. VI ASPETTIAMO NUMEROSI.
[pubblicato su FB@pfiori2017 il 12 aprile 2017]
Buona Liberazione, ieri, oggi, Siempre!
RispondiEliminaBuona Liberazione anche a te!
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