Il pubblico del cinema parrocchiale, fatto di mangiatori di popcorn, scartatori di caramelle,
commentatori inarrestabili e uozzappatori compulsivi, è finalmente
rimasto in rispettoso silenzio, durante il racconto di Khaled: la storia
di un cittadino siriano in fuga dalla guerra, per mezza Europa.
Un
film che sul tema più importante del nostro tempo, fa più
informazione dei tanti, troppi, media mainstream; giustamente premiato a
Berlino