mercoledì 14 maggio 2025

Palestina comunque


La questione palestinese non è facile da raccontare in poche parole come richiede la velocità imposta ai nostri tempi e normalmente, le capacità di attenzione e concentrazione non durano che pochi minuti. 
Karem Rohana racconta, analizza e chiarisce, ma i concetti, spesso sconosciuti o ignorati, sono complessi e non banali, quindi vale la pena di prestare attenzione per quaranta minuti.  
Questo video l'ha intitolato: Tutto quello che so sulla Palestina, sull'amore.. e sul sionismo.

Karem Rohana è nato ad Haifa, da padre palestinese e madre italiana, vive in Italia. Di professione sanitario, è attivista sui social per raccontare la causa palestinese attraverso il profilo Instagram Karem From Haifa e l'omonimo canale youtube: https://www.youtube.com/@KaremfromHaifa

4 commenti:

  1. È allucinante quello che sta succedendo in Palestina, è allucinante rispondere alla domanda perché sta succedendo, ed è ancora più allucinante vedere cosa non sta succedendo qui da noi, perché sembra un problema che non ci riguarda, perché la disinformazione e perché esporre una bandiera palestinese diventa quasi un reato che entra la Digos in casa come se fossimo in uno stato di polizia.
    Se l’occidente non inviasse più armi ad Israele, armi non pagate con denaro e beni, ma con scambi di favori, Israele è la punta di diamante conficcata in Medio Oriente per controllare gli stati arabi, le loro ricchezze e il petrolio, la guerra finirebbe immediatamente.
    Concordo in massima parte con l’analisi fatta da Karem Rohana, anche se non mi è chiaro il riferimento a Michele Serra e a Scurati, che non sono ferventi sionisti, tutt’altro. Il sionismo si è imposto certamente con la paura, ma visto che non è riuscito a debellare il pericolo che genera questa paura, anzi l’ha accresciuto, credo dovremmo tener conto di un altro movente: il sionismo è un modo delirante per trasformarsi da vittime sacrificali inermi in persone che credono di avere il potere di non trovarsi più nella stessa condizione di debolezza in cui si trovarono gli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
    La soluzione più semplice e banale perché questo avvenga, almeno in apparenza, è trasformarsi da vittime in carnefici: adesso i nazisti sono loro, e stanno ripercorrendo le orme dei nazisti di ottant’anni fa, anche peggio.
    Ciò che mi stupisce è che tutto ciò non suscita orrore e raccapriccio nel mondo, nessuno si indigna, nessuno protesta, nessuno cerca di fermarli; bisogna fare attenzione quando si auspica l’empatia per fermare la violenza, l’aggressività e i conflitti, l’empatia funziona solo se riusciamo ad immedesimarci, possiamo ad esempio condannare i crimini del nazismo perché gli ebrei somigliano molto a noi, mentre quasi non vediamo i crimini degli USA ad Hiroshima e Nagasaki perché avvertiamo i giapponesi come troppo distanti per condividerne la sofferenza (perché gli USA non scagliarono l’atomica in Germania e dovettero combattere casa per casa fino a Berlino?).
    Possiamo empatizzare con gli ucraini, mentre con i palestinesi abbiamo molta più difficolta a farlo, e non ce ne frega niente dello sterminio che sta succedendo in Sudan e in Ciad: questi sono i limiti dell’empatia.
    Ciao

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    1. Condivido la tua analisi sull'empatia e non sottovaluto la pervasività della propaganda. Inoltre, sembra che qualche anno fa, il governo in carica, abbia ceduto al governo israeliano la cyber sicurezza dell'Italia.
      Grazie per il tuo interessante commento.
      A presto.

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  2. C'è molto di vero, non tutti perché una parte (troppo piccola) di Israeliani e di ebrei in genere è proprio contro la guerra. Ma è fuori di dubbio che la maggioranza sia disponibile a qualsiasi cosa pur di vedere la distruzione della Palestina.
    Purtroppo, purtroppo da noi si fa davvero troppo poco per opporci a questo genocidio. Non c'è altra parola che genocidio

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    1. Concordo con il tuo commento: Non c'è altra parola che genocidio
      Ne ha parlato anche Luciano Canfora, lo stimato storico italiano:
      "Lo Stato di Israele è l’erede del Terzo Reich e produce una politica di genocidio esattamente come il Terzo Reich”.

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