I primi cinque principi sono i Principi di coesistenza pacifica proposti dalla Cina 70 anni fa e successivamente adottati dai Paesi non allineati:
- Rispetto reciproco dell’integrità territoriale e la sovranità di tutte le nazioni;
- Non aggressione reciproca;
- Non interferenza reciproca di tutte le nazioni negli affari interni di altre nazioni (ad esempio attraverso guerre di scelta, operazioni di cambio di regime o sanzioni unilaterali);
- Uguaglianza e vantaggi reciproci nelle interazioni tra le nazioni.
- Coesistenza pacifica di tutte le nazioni.
Per attuare questi cinque principi fondamentali, ne raccomando altri cinque che richiedono azioni specifiche:
- La chiusura delle basi militari all’estero, di cui gli Stati Uniti e il Regno Unito ne hanno di gran lunga il maggior numero.
- La fine delle operazioni segrete di cambio di regime e delle misure economiche coercitive unilaterali, che sono gravi violazioni del principio di non interferenza negli affari interni di altre nazioni. (La politologa Lindsey O’Rourke ha documentato attentamente 64 operazioni segrete di cambio di regime da parte degli Stati Uniti nel periodo 1947-1969 e la pervasiva destabilizzazione causata da tali operazioni).
- Adesione di tutte le potenze nucleari (Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord) all’articolo VI del Trattato di non proliferazione nucleare: “Tutte le Parti devono perseguire negoziati in buona fede su misure efficaci relative alla cessazione della corsa agli armamenti nucleari e al disarmo nucleare, e su un trattato sul disarmo generale e completo sotto un rigoroso ed efficace controllo internazionale”.
- L’impegno di tutti i Paesi “a non rafforzare la propria sicurezza a scapito della sicurezza di altri Paesi” (come da Carta dell’OSCE). Gli Stati non stringeranno alleanze militari che minaccino i loro vicini e si impegneranno a risolvere le controversie attraverso negoziati pacifici e accordi di sicurezza sostenuti dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
- L’impegno di tutte le nazioni a cooperare nella protezione dei beni comuni globali e nella fornitura di beni pubblici globali, compreso l’adempimento dell’accordo di Parigi sul clima, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e la riforma delle istituzioni delle Nazioni Unite.
La lista dei 10 principi, si trova all'interno degli articoli che sono la fonte di questo post e da leggere entrambi per intero.
Molto bello, purtroppo ora come ora sembra più utopia che altro...
RispondiEliminaSpesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare.
Elimina(Adriano Olivetti)
L’utopia non significa l’irrealizzabile, ma l’irrealizzato. L’utopia di ieri può diventare oggi realtà.
(Théodore Monod)
Oggi le utopie sono morte, ma con esse purtroppo sembra siano morti anche gli ideali. Talora ne discende una specie di depressione collettiva della speranza e dell’immaginazione sociale e, ancora peggio, una sfiducia di fondo dell’umanità in se stessa.
(Vito Mancuso)
Creare dei presupposti è fondamentale, così come adeguarli alle esigenze dei tempi. Poi, i punti fermi stabiliti devono essere accettati e rispettati da tutti, cosa che non avviene perché nessuno può fidarsi delle controparti.
RispondiEliminaSono tempi difficili, molti tabù sono caduti con la violenza; autorevolezza e affidabilità sono diventate molto rare.
EliminaQuando sento dire che è impossibile la pace nel mondo, che il solo auspicarla è utopistico, sorrido amaramente perchè invece è possibile ottenerla, gli strumenti per raggiungerla e mantenerla ci sono e li ha enucleati Sachs e se non si raggiunge questa pace è solo perchè manca la volontà politica di tanti nell'impegnarsi per renderla possibile.
RispondiEliminaConcordo! Sembra che la guerra sia un affare al quale non si può rinunciare.
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