
Finalmente ho capito cos'è il comunismo, è successo al cinema.
Non è quello di Breznev e nemmeno quello da operetta dei sedicenti partiti.
Il comunismo è un concerto di Tchaikovsky
Concerto per violino e orchestra Op.35dove il violino solista, l'individuo, dialoga in armonia con l'orchestra, metafora della complessità della società dove le diversità si valorizzano nell'uguaglianza (egalitè). Il risultato è musica, armonia, felicità.
La commedia
il Concerto di Radu Mihaileanu, quello di
Train de vie, racconta la società russa contemporanea, passata dal totalitarismo brezveniano alla ferocia dell'economia di mercato con la sua appendice mafiosa. La gente, i musicisti del Bolchoï epurati dal regime sovietico, sopravvivono come possono e appena arrivano fortunosamente in Europa, si fanno facilmente affascinare dal capitalismo e dall'individualismo. Ma nel Concerto riscoprono la loro identità di musicisti e suonano insieme, ognuno il proprio strumento e spartito, nell'armonia condivisa della musica sublime, il sogno che un funzionario di partito aveva bruscamente interrotto 30 anni prima. Anche lui avrà la sua possibilità di capire la musica e il comunismo.
Ho capito che tutti sappiamo benissimo cos'è il comunismo e lo sperimentiamo spesso, nella vita e nel lavoro. Ma non è stato mai applicato globalmente sulle società, nemmeno nei regimi sedicenti comunisti dove invece, vige il totalitarismo.
Forse, aveva ragione quel rivoluzionario russo che sosteneva che non poteva esistere la rivoluzione in un solo paese, infatti l'hanno ucciso.
l'irresisitibile
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