sabato 29 ottobre 2011

Autunno


Non so se tutti hanno capito Ottobre
la tua grande bellezza
nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza...
Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze,
lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse, fumano nubi basse... 



giovedì 27 ottobre 2011

Indignati



Il vento sta cambiando e il sole splende 
c’è chi lotta e chi si arrende 
c’è chi dice cose nuove 
c’è chi è morto e non lo sa

lunedì 24 ottobre 2011

Nebulosa elica

Arriva con una catena di e-mail, l'immagine di questa nebulosa (nome originale NGC 7293, o Nebulosa Helix), fotografata dal telescopio di Hubble.

Gira nella rete, come tante altre leggende, sino dal 2003 con il nome di occhio divino seguita da commenti come questo: 

Questo fenomeno succede ogni 3000 anni. Questa immagine chiamata "l´occhio di Dio" ha fatto miracoli nella vita di molta gente. 

Questo oggetto celeste è citato nei libri d'astronomia degli anni Sessanta, come spiega Il Disinformatico

C'è un grande bisogno di miracoli come se fossimo nel medioevo; 
per fortuna abbiamo un grande futuro alle spalle...

domenica 16 ottobre 2011

Maschere

al ballo mascherato di ieri, 
ogni partecipante ha scelto la sua

indignato
















destinatario della solidarietà del Presidente della Camera dei Deputati



tanti indignati che non fanno notizia


utile idiota che fa notizia


















































uno strano dejà vu a distanza di dieci anni

venerdì 14 ottobre 2011

"per quanto voi vi credete assolti, siete per sempre coinvolti..."





15 OTTOBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE  A ROMA

PEOPLES OF EUROPE, RISE UP!

Corteo da piazza della Repubblica a 

Piazza San Giovanni 

ore 14.00




"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti".


Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917

domenica 9 ottobre 2011

anniversario


Oggi è il  quarantottesimo anniversario del disastro del Vajont.
Una strage annunciata che non conosce giustizia come molte altre in questo magnifico paese.

Dal sito Il disastro del Vajont:
La storia di queste comunità venne sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione. 

La stima più attendibile è, a tutt'oggi, di 1910 vittime.

per approfondire e altri ricordi Wikipedia (finchè c'è)

Nel trentaquattresimo anniversario, Rai Due (ai tempi di Freccero) mandò in onda lo spettacolo teatrale di Marco Paolini che sarà un tale successo, da ricevere l'oscar televisivo come programma dell'anno.

Oggi si commemora con la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime di tragedie causate dall'incuria dell'uomo e dalle calamità naturali. I revisionisti, sempre in agguato, hanno voluto che la parola "colpa" fosse sostituita da "incuria".  

La diga è ancora lì, bellissima, solida, un formidabile esempio di ingegneria...e di progresso.
Parlando di riscaldamento globale si trova sempre qualcuno che sostiene che "la natura si ribella".
Qui la ribellione della natura non c'entra niente e la diga è stata costruita a regola d'arte, allora la responsabilità, la COLPA del disastro è da ricercarsi nel profitto e nella sua religione: il capitalismo.

sabato 8 ottobre 2011

Contromano nel tunnel

Si sono già scritti metri di caratteri, ma il commento di Curzio Maltese sul Venerdì di Repubblica di questa settimana, mi piace particolarmente; inizia così:

La scoperta del secolo è durata lo spazio di un mattino. 
Uno scienziato italiano, Antonio Ereditato, ha dimostrato che i neutrini possono viaggiare a una velocità superiore a quella della luce, compiendo il percorso di 730 chilometri in 2,43 millisecondi. Subito dopo, il ministro Maristella Gelmini ha dimostrato che la stupidaggine della classe dirigente italiana può compiere più volte il giro del mondo in alcuni secondi, via internet.

Un articolo tutto da leggere, su carta.



venerdì 7 ottobre 2011

La Fiat che esce da Confindustria è come il sorcio che abbandona la nave che affonda

Il sorcio è Marchionne, che pensa di aver trovato un vascello più sicuro in Chrysler, le cui vendite viaggiano a gonfie vele negli Stati uniti, anche se in un mare agitato, dove la più piccola delle big three (che però produce auto smisuratamente grandi e voraci) continua a rischiare la fine del vaso di coccio.

E' l'inizio di un articolo che Guido Viale ha scritto per il foglio, su loro richiesta, precisa.

per leggero tutto: Guido Viale