sabato 21 luglio 2018

Prosecco e gli impuniti di 17 anni fa


Anche "Finchè c'è guerra c'è speranza" di A.Sordi racconta il profitto senza scrupoli che leggiamo sulla cronaca dei quotidiani. Il caso del pesantissimo inquinamento ambientale della Miteni di Trissino (VI) ne è un ennesimo esempio.

Questo film racconta di una reazione politicamente scorretta, una vendetta in luogo di una giustizia che non arriva mai.

Il ritmo di questo giallo, rallenta verso un lieto fine dove il funzionario superiore, conformista e scialbo, si rivela.


Battiston dà corpo ad un ispettore di polizia che, come Montalbano, ci piacerebbe conoscere proprio in questi giorni di anniversario dei gravissimi fatti di Genova del 2001; leggi il post di Ernest.
Una polizia che non esiste nella realtà, come non esiste quella soluzione.

Eppure c'è un urgente bisogno di giustizia per i troppi delitti inpuniti.

venerdì 6 luglio 2018

Una maglietta rossa per fermare l'emorragia di umanità

 fonti: Libera e per l'immagine: Quotidiano del Molise

Una #magliettarossa per #fermarelemorragia di umanità

Sabato 7 luglio

indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà

Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori.
Muoiono, questi bambini, mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini.

d. Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele
Francesco Viviano, giornalista
Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente
Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI