sabato 13 novembre 2010

la CULTURA è il core business dell'Italia

 Ieri sera sono stata al Teatro Olipico, il gioiello di Vicenza, reso nuovamente agibile dopo i danni dell'alluvione, per lo spettacolo Rumore di acque dal trittico del Teatro delle Albe.
Prima della rappresentazione ci stato spiegato che anche il Comune di Vicenza ha aderito all'iniziativa PORTE CHIUSE, LUCI ACCESE SULLA CULTURA. Una protesta civile promossa da Anci, Federculture e Fai per fare conoscere e contrastare le sciagurate norme contenute nella legge finanziaria e minano il nostro pratrimonio culturale, la nostra identità, la nostra cultura. I parlamentari che hanno votano questa Legge, non si accontano solo crollo dei muri di Pompei.

La Legge 122/2010 prevede:
riduzione dell'80% delle spese per mostre ed eventi culturali
blocco all'investimento di capitale privato nelle aziende culturali
divieto per i piccoli comuni di dotarsi di strumenti di gestione dei servizi culturali

risultato: meno servizi - meno offerta - meno occupazione - meno qualità



La cultura è il motore di progresso sociale ed economico del Paese. La cultura è il core business dell'Italia.

La mobilitazione:
per sostenere la cultura
per garantire l'accesso alla conoscenza
per dare un nuovo impulso allo sviluppo del nostro paese

Intervista ad Andrea Ranieri assessore allo Sviluppo dell’Innovazione e dei Saperi del Comune di Genova,che ne spiega le ragioni

venerdì 12 novembre 2010

Non + bamboccioni ma neanche ...

Giovani non+ disposti a tutto è una campagna lanciata dai giovani della CGIL; nata con una provocazione anonima, non è più anonima. Ma rimane una provocazione.

martedì 2 novembre 2010

1966

Il 31 ottobre abbiamo regolato indietro di un ora, il nostro orologio; il giorno dopo sembra andato indietro fino al 4 novembre 1966.
Uno dei fiumi della mia città ha rotto gli argini presso la sua risorgiva e ha fato diventare "una grande golena" i centri abitati circostanti. Il Sindaco di Vicenza dice che sono coincisi due eventi meteorologici: la pioggia che cade da più di due giorni senza sosta e il vento di scirocco che ha fatto sciogliere le abbondanti nevicate dei giorni scorsi, sulle prealpi vicentine.
La cementificazione del territorio del Veneto e di questa provincia, marcia da più di trent'anni, ad un ritmo elevatissimo, gli esperti dicono che è almeno il doppio di quella di tutto il resto d'Italia. Stiamo assistendo alla costruzione del prolungamento dell'autostrada A31 che unirà Rovigo e Trento, nell'ultimo lembo di campagna rimasto, per la gioia di tutti quelli che non hanno tempo da perdere. Presto si apriranno i cantieri della "pedemontana" che taglierà la provincia da est a ovest. Tutto questo costruire in un territorio già molto antropizzato, impermiabilizza ulteriormente il terreno e non facilita lo smaltimento delle acque in caso di pioggia, figuriamoci in caso di eventi atmosferici concomitanti.
Nei "fiumi" di parole spesi in queste ore, nessuno ha ancora detto che l'argine rotto dal Bacchiglione si trova nella stessa area della base militare USA Dal Molin, in costruzione (ancora cemento). La base, i comuni allagati e le risorgive del fiume si trovano nella pedemontana subito a nord di Vicenza, sopra un enorme lago sotterraneo che è la falda acquifera che abbevera le provincie di Vicenza e Padova.
In un post precedente avevo dato notizia dei pericoli che comportava palificare la falda per renderla abbastanza compatta e adatta alla costruzione di quella enorme base militare.
Qualcuno dice che la natura si ribella; invece non c'è nulla di magico o ineluttabile; era tutto prevedibile e quindi ci sono delle pesanti responsabilità nelle omissioni e nelle opere.

Ecco alcune foto di ieri scattate e condivise da pollastren90