lunedì 26 ottobre 2020

Chissà come si divertivano!

Prima della quarantena, in Italia la didattica a distanza nella scuola, era solo un'opzione remota, usata quasi esclusivamente nelle Università e da qualche insegnante determinato e aggiornato.

Il digital divide allontana la popolazione adulta da quella dei più giovani che non sempre sono alfabetizzati a sufficenza per restare al passo con meritevoli insegnanti, loro sì immigrati digitali, incaponiti con la flipped classroom.

I ragazzi, ammettono che usano cellulare, loro protesi digitale, per i giochi, la messaggistica e i social e non sono affatto motivati a conoscerne altre applicazioni.

Uno strumento potente, anzi potentissimo sottoutilizzato e banalizzato.

Tuttavia, l'e-learning è oggetto di studio da diverso tempo ed è diventato uno strumento ormai irrinunciabile, per gli aggiornamenti professionali.

Ogni insegnante sa che l'insegnamento è relazione educativa tra persone e che quello a distanza è solo uno dei tanti strumenti didattici che aiutano ma non sostituiscono il docente.

“Mi manchi prof”, scrivono i ragazzi nelle chat e chi l'avrebbe mai detto che la quarantena rivalutasse la relazione tra allievo e docente, fino al sentimento che ne è alla base; molti lo avevano dato per scontato o dimenticato. Ebbene si, i ragazzi nella scuola, quella fisica, ottocentesca o munita di LIM, la lavagna interattiva multimediale, ci vivono, provano sentimenti, incontrano l'altro da sé senza barriere sociali e si divertono.

“Chissà come si divertivano!” si chiedono i personaggi del racconto breve di fantascienza di Isaac Asimov pubblicato nel 1951. Ambientato nel 2157, narra di Tommy che trova in una soffitta un vecchio libro, che descrive le caratteristiche del sistema scolastico del XX secolo. Con grande sorpresa, lui e la sua amica Margie scoprono che in quell'epoca i bambini non erano istruiti da un insegnante elettronico, come invece accade loro, ma si recavano in gruppo in speciali edifici, le scuole, per venire sottoposti a un'istruzione comunitaria, impartita da insegnanti umani. Margie è affascinata dall'idea che si potessero avere insegnanti umani.

La storia si conclude con un nostalgico pensiero per la scuola del XX secolo, che dà il titolo al racconto: "Chissà come si divertivano!"