"La mafia non è affatto invincibile.
È un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.
Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni".
Così diceva Giovanni Falcone, assassinato il 23 maggio 1992 insieme alla moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
invito a leggere un post su Italian Samizdat
Dopo questa strage ci furono l'assassinio di Paolo Borsellino e la sua scorta e le bombe di Firenze e Roma a preparare i giorni che stiamo vivendo.
Una conoscente siciliana, laureata e parente di un onesto cronista di mafia, mi ha detto che quelli che vengono uccisi dalla mafia sono dei "cretini" perchè non hanno capito che il loro sacrificio non serve a niente e lasciano i congiunti senza un reddito.
Forse, abitando nel nord dell'Italia non si può capire cosa significhi convivere con la mafia dove i comportamenti mafiosi pervadono capillarmente la socialità e sono la normalità.
in un blog in lingua inglese ho trovato questa frase che faccio subito mia:
this is Giovanni Falcone a hero who died for his country
Ricordo molto bello, con una frase di un intellettuale siciliano che ci manca.
RispondiEliminadobbiamo sempre ricordare!
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