Il movimento nodalmolin aveva investito della questione l'ufficio competente del Genio civile di Vicenza che sovrintende al governo delle acque dei fiumi ecc. e poi l'Amministrazione Comunale che mandava dei vigili a verificare ed infine la Procura di Vicenza per denunciare l'illegalità dell'opera oramai costruita. Sono passati diversi mesi ma niente è stato fatto, salvo un ironico comunicato del Genio civile che ammettendo l'abuso aggiungeva che a posteriori tutto sarebbe stato sanato e regolarizzato.
Sanare e condonare: parole magiche che in Italia sono sicuramente fra le più usate e applicate e quindi non rompessimo troppo le scatole... Ma pochi giorni fa la strana apparizione di laghetti nel lato est dell'areoporto, strani perchè emersi dopo un lungo periodo di siccità, ha fatto sorgere il sospetto anche ai più scettici e cinici fra i politici e gli amministratori vicentini che qualcosa ha rotto l' equilibrio idrogeologico dell'area e soprattutto della falda manomessa da più di 3800 pali di cemento conficcati nel terreno soprastante, per sostenere gli edifici della base e che probabilmente oltre che la stabilità ne hanno compromesso anche la qualità.

grazie per l'informazione
RispondiEliminastanno avvelenando il presente ed il futuro dei nostri figli...
RispondiEliminaBen fatto. Tienici informati.
RispondiEliminaI danni al territorio continuano, inevitabile. Allora gridiamo: indietro tutta! No dal Molin!
RispondiEliminaLa cosa più vergognosa è il comportamento di chi dovrebbe intervenire e invece fa orecchi da mercante.
RispondiEliminae i danni continuano...
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