giovedì 8 novembre 2012

Telefoni mobili e tumori alla testa

I Giudici della Sezione lavoro della Cassazione (Sentenza n. 17438) hanno pienamente e definitivamente confermato la Sentenza della Corte di Appello di Brescia riguardante il caso di un malato di tumore al nervo trigemino a causa uso intenso per lavoro di telefoni mobili (cellulari e cordless). 



I Giudici della Cassazione hanno:

    1) ribadito la validita' dei riferimenti scientifici citati dal CTU di Brescia e dai consulenti del ricorrente I.M.: l'oncologo che lo aveva seguito e il Prof. Levis già Ordinario di Mutagenesi Ambientale presso l'Università di Padova cofondatore dell'associazione (A.P.P.L.E.) per la parte epidemiologica;
    2) nuovamente spiegato la causa delle discrepanze tra gli studi e i giudizi apparentemente tranquillizzanti (Progetto Interphone: IARC, CE, ICNIRP, OMS, ma anche Compagnie di telefonia cellulare internazionali e nazionali) e quelli molto allarmanti del gruppo Hardell;
    3) recepito ancora una volta il tema dei conflitti di interesse e dei conseguenti business bias che rendono palesemente ininfluenti i risultati degli studi scientifici che ne sono gravati;
    4) ricordato il principio generale, estensibile a tutte le patologie e le loro cause lavorative anche se non tabellate dall'INAIL, in base al quale può essere comunque valutata la ragionevole certezza del rapporto causa-effetto che da' luogo a un rilevante grado di probabilità.
Questa sentenza, inutilmente ostacolata da ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanita' di Roma e osteggiata persino dal Procuratore Generale della Repubblica nel suo intervento nell'udienza in Cassazione, facilita il percorso di altre cause su casi di tumore da esposizioni lavorative sia a CEM/ELF (linee elettriche ad alta tensione) che a radiofrequenze (non solo cellulari e cordless, ma anche radioemittenti e radar), ma potrebbe aprire la strada per il riconoscimento ed il risarcimento anche di patologie acute di varia natura dovute ad esposizioni a CEM, e persino a patologie imputabili ad altri agenti ambientali non tabellati dall'INAIL.

Se questa sentenza è indubbiamente un passo avanti fondamentale per il riconoscimento dei danni oncologici provocati da esposizione a CEM, bisogna purtroppo constatare che, a distanza di un anno, non c'e' segno che sia in fase di realizzazione l'impegno per una campagna di informazione indirizzata ad un uso appropriato e non smodato e indiscriminato del telefono cellulare che il Ministero della Salute per mezzo del Consiglio Superiore di Sanità si era impegnato a realizzare col comunicato n.226 del 15.11.2011 pubblicato dopo la trasmissione di Report sull'argomento (27.11.11) e ripreso da varie testate giornalistiche.
Impegno ribadito anche di recente in risposta al quesito posto al Ministero da un cittadino colpito da tumore al cervello dopo uso intenso e prolungato del cellulare (La Gazzetta del Mezzogiorno del 08.10.12).

Informazioni tratte dal sito dell'associazione A.P.P.L.E.

sulla stessa sentenza:

... La cosa più importante sui telefoni cellulari ed i ripetitori è che emettono radiazioni microonde proprio come le antenne Wi-Fi, i computer senza fili (portatili), i telefoni cordless e le loro unità base e tutti gli altri apparecchi senza fili...
leggi nel sito disinformazione.it il seguito dell'articolo


4 commenti:

  1. speriamo che faccia giurisprudenza.

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  2. La lentezza della burocrazia a tutti i livelli è un problema noto. Nel frattempo le persone muoiono di tumore.
    Proprio sul mio blog ho pubblicato il post di un volontario medico che parla di cancro. Sono rimasta sconvolta nel constatare, leggendo i commenti, quante sono le persone che devono fare i conti col cancro.

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  3. E' assurdo che sia la giurisprudenza a parlare di "rilevante grado di probabilità" laddove invece la scienza ha scordato cmpletamente che quel linguaggio nasce nel contesto scientifico. Il problema è che la "scienza" è spesso collusa con il mondo degli affari per via di finanziamenti alle attività di ricerca.

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  4. Io comunque il cellulare lo uso proprio lo stesso necessario..

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