lunedì 2 novembre 2015

guerre, armi e targhette

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza della mia città, ospita nel parco di 536 piante meravigliose, tra le quali una splendida Zelkova carpinifolia, una collezione di cannoni austroungarici Skoda del primo conflitto mondiale.


Ogni cannone, corredato di targhetta esplicativa, è un potente memento: qui siamo stati ad un passo dall'essere invasi dalle truppe austroungariche e se non avessero cambiato il pessimo Cadorna con Diaz, avremmo compromesso l'esito del conflitto.
Per fortuna, quella volta eravamo alleati con "quelli giusti", non come pochi anni dopo...


Accanto ai cannoni, è stata collocata anche una bomba della seconda guerra mondiale, frutto di una tardiva ma opportuna bonifica della zona dell'ex aeroporto ora occupata dalla più grande e ingombrante base militare USA, Dal Molin.

La bomba è una delle tante regalate nel 1943, degli "alleati"; gli stessi che poi hanno costruito sopra le loro bombe inesplose, la loro faraonica base militare.

La targhetta che correda questa meraviglia della scienza bellica, non indica la sua provenienza ma chi l'ha bonificata.

Sarebbe stato imbarazzante che nella città che ospita, mal volentieri, i guerrieri moderni, si facesse riferimento ai lutti e ai danni che ci hanno procurato.
La retorica concede solo riconoscenza eterna ripagata con l'occupazione del territorio e la fedeltà incondizionata.


Il nome dell'operazione di bonifica è stato scelto per disinnercare la memoria dall'evocazione della capacità distruttiva.

Anche la data non è casuale... noi, quel giorno eravamo davanti la base USA per celebrare la Liberazione dal nazifascismo e protestare contro l'invasione attuale.

11 commenti:

  1. Liberatori di ieri, oggi occupanto, da ormai troppo tempo: yankee go home!

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    1. Yankee go home! Non ci stancheremo mai di gridarlo.

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  2. La Liberazione ha un prezzo che stiamo pagando a suon di Big Mac!! :)

    Moz-

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    1. A liberarci dall'onta di essere stati fascisti, sono state le donne e gli uomini, spesso ragazze e ragazzi, della Resistenza.
      Le città italiane sono state quasi tutte liberate dalla Resistenza che ha spianato la strada all'avanzata delle truppe alleate, che non se ne sono più andate.

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    2. Era proprio quello che pensavo di scrivere...e che comunque, nonostante tutte le vite sacrificate per estirpare l'erbaccia del fascismo, qualche seme è pericolosamente rimasto nella terra e ultimamente pare stia pure germogliando. Inizio a temere che non ci possa essere riposo nella lotta ai fascismi.

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  3. Una liberazione che stiamo pagando a carissimo prezzo. Abbiamo già pagato abbastanza, è ora di finirla.

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    1. Se il nostro paese fosse libero dagli sfruttatori (mafie, chiese, politicanti, eserciti...) sarebbe ricco di risorse e felice.

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  4. Siamo accomunate dalla presenza di basi nato vicino a casa, la nostra però è quasi in disuso su questo abbiamo più fortuna. In cambio ogni volta che fanno un buco un po'profondo salta fuori una bomba , frutti avvelenati della Linea Gotica.
    Rimini tra il primo novembre del 43 ed il 21 settembre 1944 ha subito 396 incursioni aeree e 15 bombardamenti navali.
    L'ISIS distrugge le vestigia storiche, ma anche gli americani ci si sono messi d'impegno.

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    1. Nel '44 hanno mandato a fuoco anche la basilica palladiana, nostro orgoglio architettonico.

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  5. ... hanno colonizzato non solo il nostro territorio, ma anche i cervelli di molti.

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