venerdì 25 dicembre 2015
lunedì 7 dicembre 2015
Compagne e compagni
Mario Rigoni Stern era legatissimo al mondo dei partigiani e della
Resistenza. Era iscritto all’ANPI
di Mira (Venezia) da sempre. Al congresso regionale del 2007, aveva
inviato una straordinaria lettera di saluto e di buon lavoro, una
lettera bellissima, rimasta inedita e che è stata distribuita in
fotocopia alla grande Festa nazionale di Gattatico, in casa Cervi.
fonte: solleviamoci's weblog
Mario
Rigoni Stern-“ PERCHE’ DOVETE CHIAMARCI COMPAGNI”
MIRA
(Venezia) 20 gennaio 2007
Cari
Compagni, sì, Compagni, perché è un nome bello e antico che non dobbiamo
lasciare in disuso; deriva dal latino “cum panis” che accomuna coloro che
mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con
tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze.
È molto
più bello Compagni che “Camerata” come si nominano coloro che frequentano lo
stesso luogo per dormire, e anche di “Commilitone” che sono i compagni d’arme.
Ecco,
noi della Resistenza siamo Compagni perché abbiamo sì diviso il pane quando si
aveva fame ma anche, insieme, vissuto il pane della libertà che è il più
difficile da conquistare e mantenere.
Oggi
che, come diceva Primo Levi, abbiamo una casa calda e il ventre sazio, ci
sembra di aver risolto il problema dell’esistere e ci sediamo a sonnecchiare
davanti alla televisione.
All’erta
Compagni! Non è il tempo di riprendere in mano un’arma ma di non disarmare il
cervello sì, e l’arma della ragione è più difficile da usare che non la
violenza.
Meditiamo
su quello che è stato e non lasciamoci lusingare da una civiltà che propone per
tutti autoveicoli sempre più belli e ragazze sempre più svestite.
Altri
sono i problemi della nostra società: la pace, certo, ma anche un lavoro per
tutti, la libertà di accedere allo studio, una vecchiaia serena; non solo
egoisticamente per noi, ma anche per tutti i cittadini. Così nei diritti
fondamentali della nostra Costituzione nata dalla Resistenza.
Vi
giunga il mio saluto, Compagni dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
e Resistenza sempre.
Vostro
Mario Rigoni Sternfonte: solleviamoci's weblog
martedì 1 dicembre 2015
I nemici della cultura
facce della stessa medaglia

aveva iniziato Tremonti Giulio nell'ottobre 2000:
... il Ministro dell’economia, giustifica alcuni discutibili tagli alle attività culturali ricordando che la cultura non si mangia.
Al termine del Consiglio dei ministri di oggi, Tremonti avrebbe ribadito il proprio pensiero così: Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia.
fonte: Post
Poletti Giuliano, perito agrario e odierno Ministro del Lavoro, va preso sul serio quando invita a laurearsi subito con un voto da schifo o a lavorare gratis al mercato. In un paese dove gli imprenditori non sono laureati (come Poletti), e si rivalgono sui figli di nessuno, il progetto è la guerra all’intelligenza collettiva. fonte: il Manifesto
Si rischia di rivalutare il pensiero di Cesare Lombroso
aveva iniziato Tremonti Giulio nell'ottobre 2000:
... il Ministro dell’economia, giustifica alcuni discutibili tagli alle attività culturali ricordando che la cultura non si mangia.
Al termine del Consiglio dei ministri di oggi, Tremonti avrebbe ribadito il proprio pensiero così: Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia.
fonte: Post
Poletti Giuliano, perito agrario e odierno Ministro del Lavoro, va preso sul serio quando invita a laurearsi subito con un voto da schifo o a lavorare gratis al mercato. In un paese dove gli imprenditori non sono laureati (come Poletti), e si rivalgono sui figli di nessuno, il progetto è la guerra all’intelligenza collettiva. fonte: il Manifesto
Si rischia di rivalutare il pensiero di Cesare Lombroso
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