abeti rossi sradicati e spezzati dalla forza del vento
un cimitero di tronchi
Una tromba d'aria con queste caratteristiche e in questi luoghi, è un fenomeno meteorologico che fino a pochi anni fa era impensabile;
un fatto concreto che può essere osservato e correlato al riscaldamento globale.
In questa "calda" estate anche solo un albero in meno significa meno ombra e meno ossigeno in un territorio altamente antropizzato e inquinato.
Impressionante ... la rottura del clima c'è stata, impossibile negarlo. Anche nelle mie zone, in maniera minore, ho visto abeti sradicati, seccati. Una tragedia umanitaria, un'altra :(
RispondiEliminaFanno piangere i boschi feriti... fa piangere di rabbia questo disastro annunciato.
RispondiEliminaSono andato in Cadore subito dopo la tempesta, veniva da piangere; anche oggi che in gran parte l'uomo è intervenuto a "pulire" e a riparare i danni fatti dalla natura, quei vuoti nei boschi, quelle innaturali radure, mettono tanta tristezza.
RispondiEliminaCiao
Da ottobre scorso, ho avuto il coraggio solo ora per affrontare la foresta ferita.
RispondiEliminaLa vista dalla cima del monte Verena è desolante e alcuni sentieri sono ancora impraticabili.
:'( Ogni albero caduto è un regalo ai cambiamenti climatici, che ne abbatteranno altri. Piango.
RispondiEliminaPiangiamo.
RispondiEliminaimmagini davvero terribili
RispondiEliminaImmagini impressionanti!
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
È uno dei miei posti del cuore ci scio di fondo ogni inverno da anni, confesso che la prima volta che ci sono tornata a febbraio ho singhiozzato come un vitello senza riuscire a calmarmi, nessuna immagine può rendere l'idea della desolazione, dell'oscenità di quello scempio e sapere che non ho vita a sufficienza per vedere rinascere i miei boschi mi annienta
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