Due dati che ormai conosciamo ma che dovremmo ripetere all'infinito.
Il primo. Dal 1991 ad oggi i salari sono cresciuti
in Italia soltanto dell'1% mentre nei paesi Ocse la crescita è stata del
32,3%.
Il secondo. La quota dei salari sul Pil è passata nello stesso arco di tempo dal 60 al 40% mentre quella dei profitti dal 40 al 60%.
Questi due dati suggeriscono altre due considerazioni.
La prima. Il modello economico italiano - se così si può definire - negli ultimi trent'anni ha impoverito i lavoratori e arricchito il capitale.
La seconda. I contratti nazionali non sono stati in grado di difendere la tenuta salariale; questo per chi sostiene che siano sufficienti a garantire i redditi dei lavoratori di fronte alla perdita di potere d'acquisto.
Un'ultima nota per chi tira sempre in ballo la scarsa produttività del sistema economico italiano: i salari sono cresciuti assai meno anche della produttività che evidentemente ha giovato solo ai profitti. In sintesi dopo il lungo dopoguerra del conflitto sociale e politico, siamo approdati nel paradiso dei ricchi che hanno fatto pagare il conto ai lavoratori.
di Alessandro Volpi
Fonte: lantidiplomatico
Direi che il post presenta una realtà ineccepibile. Lo si capisce anche da tante cose. Di recente, essendo passato da una operazione chirurgica ad un'altra, infermieri e medici con cui ho parlato in ospedale mi hanno confermato che lavorando con le stesse mansioni in Francia, oppure in Belgio, o in Germania, in Olanda, in Spagna o in Portogallo il loro stipendio sarebbe, in molti casi, il doppio o quasi.
RispondiEliminaLa stessa cosa per altre categorie di lavoro, come gli insegnanti e la ricerca ad esempio...la ricerca, la famiglia e altri settori italiani sono solo facili slogan per vincere le elezioni. E poi? Una volta vinte le elezioni non succede un bel niente...anzi: arrangiatevi.
Un salutone e bel post chiaro e preciso
Grazie!!! Buone Feste!!!
Elimina"CONTRADDIZIONI"
RispondiEliminaDice "C'è crisi"
Dice "Mancano i fondi"
E poi quelli al potere dicono "_Stringiamo la cinghia"
Però poi quella cinghia
Sembra diventare un cappio
Cappio che impicca solo noi poveri
Dai salari da fame
E quando protestiamo
Ci sentiamo dire che siamo già fortunati
Ad averlo il lavoro
E di pensare a chi è precario
A chi disoccupato ed inoccupato
Insomma a sentire loro
Io sono ricco
Sono il nuovo ricco del terzo millennio
Però è strano
Se sono ricco perchè non arrivo alla fine del mese?
E poi
Se io sono ricco
Loro che c'hanno ville e yacht
Ed hanno soldi che gli escono dalle orecchie
Cosa sono?
Dice "I sindacati sono felici, metalmeccanici
Docenti e personale infermieristico
Da dicembre avranno 100 euro lordi di aumento annuo, insomma staranno meglio"
Eppure i nostri salari
Dal 1991 ad oggi sono saliti solo dell'1%
Contro il 32,3% degli altri Paese OCSE
E poi mi domando
Che senso ha un aumento della mia retribuzione
Se poi è inferiore all'aumento del prezzo del pane
Dice"Sono tempi duri"
Dice "Ce lo chiede l'Europa
Dice" Mancano i fondi"
Poi però non capisco
Dove li trovino i soldi per mandare armi in Ucraina
E perchè solo per noi non ci sono mai sti sordi
Dice" Non sei contento? Licenziato e cassaintegrato"
Ecco
Ora sto peggio davvero
Ma da un lato sono più felice
Perchè ora almeno sento esserci
Profonda coerenza tra la mia condizione economica reale
E quella che loro mi attribuiscono
Insomma ora sono povero secondo me e secondo loro
Dice.....
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
La tua poesia è bella e chiara; grazie. Buone Feste!!!
EliminaParli di realtà incontrovertibili e chiare a tutti, ma nessuno che riesca a capovolgere il trend, tutti zitti e muti, soprattutto alle urne.
RispondiEliminaConcordo con il tuo comento; grazie. Buone Feste!!!
EliminaPasso per farti gli auguri di buone feste e buon natale! Passatela bene! Un salutone e alla prossima
RispondiEliminaGrazie ancora e ricambio tutti gli auguri. A presto.
EliminaHo ancora davanti agli occhi l'ignobile dibattito sull'affossamento di un salario minimo che garantisca un po' di dignità ai lavoratori. E mi spiace moltissimo che non ci siano proteste dei cittadini e delle associazioni a condizioni di vita sempre peggiori e ad un impoverimento sempre più diffuso.
RispondiEliminaIn Francia hanno messo le città a ferro e fuoco per molto meno, perché non deve passare l'idea che siano sempre i più deboli a pagare e sempre i più ricchi ad arricchirsi ancora di più.
Il salario basso e il precariato sono sempre stati strumenti di pressione elettorale ai quali una politica populista non può fare a meno, più creano disagio e povertà più ci saranno persone costrette a "vendere" il proprio voto a chi ti butta un osso.
Buone Feste
Hai ragione, dovremmo volgere l'attenzione ai "cugini" francesi. Siamo senza una rappresentanza lontana dagli interessi elettorali e degna di questo ruolo.
EliminaUn caro augurio di pace
Una destra che ha fatto bene i suoi interessi, mentre una sinistra (creata in qualche strano laboratorio), che ha non ha fatto gli interessi di chi lavora e non lavora. Mettici una legge elettorale che peggio di così si muore, è il gioco è fatto. Sempre interessante il tuo blog Berica.
RispondiEliminaGrazie Alli, sempre graditi i tuoi commenti.
EliminaUn abbraccio e un augurio di pace
sempre le solite fregnacce, le solite fakes, perchè non fai l'analisi sugli stipendi dei valorosi caporioni dell'immaginifico bobbolo, sugli stipendi dei politici, dei magistrati, dei cattedratici universitari, sui generali, gli ammiragli i consiglieri comunali regionali e provinciali e tutti i vari caporioni nelle aziende private e ti accorgeresti che sono i migliori al mondo.
RispondiEliminaOggi persino i laureati concorrono per un posto da carabiniere o poliziotto, quando 50 anni orsono c'erano le barzellette su di loro
Bell'idea! Spero di leggere la tua analisi nel tuo blog. Buone Feste
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