lunedì 27 giugno 2016

Pensare local, agire...

Ho da poco subito una metamorfosi, ma non per nuove penne e nuove ali: queste sono sparite e, al loro posto, spero ormai d’avere un paio di gambe per camminare pazientemente sulla terra”
John Keats, 1819
 
Ieri la brexit, oggi le elezioni spagnole con unidos-podemos che non sorpassa il psoe, dopodomani il referendum costituzionale (a meno che renzi non prenda paura):
diventano visibili e prendono corpo tutti i demoni, buoni e cattivi, ma più cattivi che buoni, che covavano da tempo in Europa e non solo.
Mentre i flussi finanziari e speculativi si gettano a capofitto per cogliere l'occasione e gli opinionisti si sgolano in moniti e consigli, a noi sembrerebbe restare solo il ruolo di spettatori attoniti e muti e il famoso "che fare" incombe più come incubo che come stimolo, se l'orizzonte necessario per fare qualcosa è solo quello globale o per lo meno continentale.
Mai come ora "una scintilla può incendiare tutta la prateria".
Mai come ora esiste la capacità di determinare una locale ma efficace risposta alle problematiche che costituiscono l'humus di questa stagione storica;
immigrazione, banche, clima, devastazione ambientale, possono diventare il motore di una reazione che finalmente non sia appannaggio solo della "reazione", che non diventi prevalentemente xenofobia, razzismo, nazionalismo, fascismo.
Penso alla capacità di bloccare la TAV e farla diventare la scintilla contro le grandi opere e la devastazione di interi quartieri e dell'ambiente più in generale, come a Vicenza.
Penso alla capacità di impedire che la truffa delle banche, come la banca popolare di Vicenza, sia pagata da pensionati, artigiani, cittadini normali, ma diventi invece un processo ai potentati locali che l'hanno cavalcata e alla speculazione come modello inevitabile del capitalismo finanziario.
Insomma più che un generico e reiterato invito a cercare di opporsi dal basso, ritengo sia necessario costruire possibilità concrete e reali di opposizione e liberazione, anche piccole, ma in ogni dove.

Liberamente tratto dalle riflessioni di un militante.

martedì 21 giugno 2016

una giornata particolare

Secondo Wikipedia, solstizio (dal latino solstitium, composto da sol-, "Sole" e -sistere, "fermarsi") è, in astronomia, il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima.


Come si legge sul sito dell’Unione astrofili italiani, nel giorno più lungo dell’anno il Sole sorge, infatti, alle 5:36, e tramonta alle 20:51. Il giorno dura, quindi, 15 ore e 15 minuti. Chi si trovasse a trascorrere questa giornata in corrispondenza del Tropico del Cancro, avrebbe il Sole esattamente a perpendicolo sulla testa, nel momento in cui raggiunge il punto più alto nel cielo. Un osservatore che fosse, invece, al Circolo polare artico, non lo vedrebbe mai tramontare per tutta la giornata, mentre al Circolo polare antartico andrebbe incontro a 24 ore di buio.
Da oggi in poi le giornate, che si erano finora progressivamente allungate, torneranno ad accorciarsi.
È il periodo dell’anno che gli scienziati chiamano estate astronomica, che si concluderà a dicembre con il solstizio d’inverno. Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/20/solstizio-destate-luna-di-fragola-nel-giorno-piu-lungo-occhi-puntati-anche-su-saturno-e-giove/2846541/

e ieri c'era anche il plenilunio! 

immagini tratte da internet

domenica 12 giugno 2016

fuori i mercanti dal tempio


Per questo Giubileo il brand più riuscito è Papa Bergoglio e tra i luoghi del fiorente business anche gli autogrill, moderni templi del consumismo.
Cosa scriverebbe Martin Lutero oggi?
Io sono scandalizzata.