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| questa Befana è passata per casa mia | 
Con un fax, alla vigilia di Capodanno. Così le 239 operaie e i 30 operai
 della Omsa di Faenza, in lotta da due anni contro la chiusura della 
fabbrica, hanno ricevuto la notizia dello stop alle produzioni e del 
loro licenziamento collettivo in data 14  marzo 2012, allo scadere della
 cassa integrazione straordinaria, senza più possibilità di trattativa. 
La comunicazione è arrivata a soli tre giorni dall'incontro avvenuto al 
ministero dello Sviluppo Economico tra azienda, sindacati e istituzioni,
 senza aspettare il prossimo tavolo previsto per il 12 gennaio e in 
totale violazione degli accordi presi con le rappresentanze sindacali 
prima  di accedere alla cassa integrazione.
leggere il seguito nel blog 
Alla Macchia 
 
ma le cose scandalose sono due: solo noi protestiamo....e che l'azienda era in attivo!!!
RispondiElimina@Cirano: ai più non interessa niente se un imprenditore è così avido da cercare di aumentare i profitti sulla pelle dei lavoratori, finchè non succede a loro o ai loro familiari.
RispondiEliminaQuando sono venuti a prendermi non c'era più nessuno che potesse alzare la voce per me.
http://it.wikiquote.org/wiki/Martin_Niem%C3%B6ller#Prima_vennero
Hai ragione, la situazione è già andata oltre: "Quando sono venuti a prendermi non c'era più nessuno che potesse alzare la voce per me."
RispondiEliminaGrazie Berica.
RispondiEliminami viene da vomitare!
RispondiEliminaquello che trovo allucinante è non creare regole per cui se sei in attivo e metti sul lastrico la gente allora paghi multe pari al valore dell'azienda.
RispondiEliminaE' uno schifo! Comincio a pensare come dare il mio contributo al boicottaggio
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