Le strade sono trafficate come prima della crisi e le tangenziali sono ancora un incubo all'ora di punta, ma ho notato una novità. Ci sono persone che camminano lungo le strade, anche se prive di marciapiede, e data l'ora, danno l'impressione di recarsi al lavoro.
I camminatori, i così detti "pedoni" (non lo sapevo che era una partita), non erano previsti; sembrava fossimo tutti muniti di ruote fin dall'adolescenza.
Dei rari camminatori capivi subito che non erano del luogo ma solo di passaggio.
Come ebbe a dire di recente un pensatore, molti sono diventati miopi perché privi di orizzonte, in senso filosofico e paesaggistico.
Le mani sulle città e sul territorio tutto, hanno eretto ovunque barriere allo sguardo, città satellite, zone artigianali e industriali, infrastrutture, muri...
Insieme alla miopia abbiamo contratto anche la disabitudine al pensare.
Dall'antica Grecia, faro della nostra civiltà, abbiamo appreso che il passeggiare era associato al pensare.
Ora che camminiamo poco, che i commercianti si oppongono alle zone pedonali perché a loro dire, allontanano i clienti, che scarseggiano le zone in cui godere il piacere del passeggio come scarseggia il tempo per goderne, rischiamo anche di perdere l'abitudine a pensare e a riflettere.
Forse, la decrescita forzata che stiamo sperimentando, sta cominciando a mostrare i primi effetti.
Parigi, base della colonna in place de la Bastille decroissance (decrescita) scritto durante lo sciopero generale del 2006 |
P.S. aggiungo un link a Globalproject che ha trasmesso in webstraming la Terza Conferenza Internazionale della decrescita. Grazie per questo prezioso servizio pubblico
si parla di decrescita, quasi a esorcizzarla, ma é ormai un fatto
RispondiEliminaCammi-nando, cammi-nando ...
RispondiEliminaPosso dartela vinta e tenermi la mia vita...e non c'è niente da capire! Bellissima questa canzone, una di quelle che si individuano subito dopo 2 note. Che altro aggiungere? Hai detto tutto tu!
RispondiEliminaCamminare è un tentativo di ritrovare un filo con la propria "naturalità" sopraffatta da mille ostacoli, quelli che tu citi.
RispondiEliminaForse è per questo che aumentano i pedoni.
ti lascio questa poesia di Marina Cvetaeva al riguardo, un'ode alle gambe. Ciao
RispondiEliminase fosse per certi commercianti del mio piccolo paese, con l'auto si dovrebbe entrare direttamente nel negozio. Da anni sostengo che un paese con le dimensioni del mio (2,5km x 1,5) potrebbe tranquillamente essere interdetto al traffico, con parcheggi scambiatori alle sue estremità e bus navetta, biciclette, per gli spostamenti. Neanche 2km siamo in grado di fare senza auto?!?
RispondiEliminaDimmi chi è il pensatore al quale fai riferimento nel post, non mi viene proprio in mente
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