domenica 27 gennaio 2013

Prosperità senza crescita


è il titolo dell'ultimo saggio di Tim Jackson.


Ieri, la sala del centro giovanile di Santorso (VI), capienza 400 posti, era piena di persone provenienti da tutta la provincia; molti sono dovuti rimanere in piedi o accovacciati sugli scalini del piccolo palco.



Serge Latouche non è un personaggio televisivo e stupisce come tante (tantissime) persone, senza bisogno dei consueti richiami pubblicitari, abbiano deciso di riunirsi in un angolo decentrato di provincia, per ascoltare le sue idee.
Ci sono politici che in campagna elettorale, non sperano in tanta partecipazione.
Il bisogno di risposte orientative per capire e affrontare la crisi che stiamo vivendo, è sempre più forte ma la comunicazione di Latouche non contiene ricette risolutive bensì ulteriori domande.
Se qualcuno cercava un "maestro che indichi la via" ha trovato molto di più: un prezioso stimolo a formulare domande autonome.

Ad interloquire con l'economista-filosofo, alcuni rappresentati della società civile della rete dei GAS, dell'associazionismo locale, del mondo dell'agricoltura biologica e l'immancabile assessore comunale.

Molte domande dal pubblico hanno chiuso la serata dopo due intense ore di ascolto e dibattito.



Latouche ha spiegato che il termine decrescita è stato pensato come slogan per fare riflettere e contrastare i concetti ci crescita e di sviluppo che pervadono la nostra cultura. La decrescita non implica un'involuzione bensì il superamento della crescita senza limiti, non realistica in un mondo "finito", con risorse finite.
Da economista ha ripercorso la genesi dell'attuale crisi economica, l'ha inquadrata alla fine di una lunga lista di precedenti crisi (come quella energetica del '73), ha individuato chi l'ha generata e voluta e chi se ne serve per i suoi interessi economici.

Chiuse le porte del piccolo cinema-teatro parrochiale, la discussione è continuata attorno ai tavoli dei bar, all'interno delle automobili, per strada e nelle abitazioni.


Gli organizzatori hanno annunciato che l'intera serata sarà prossimamente postata nel blog della Scuola dei beni comuni dove è già disponibile l'intervento di Latouche alla conferenza della decrescita di Venezia, del settembre scorso.

7 commenti:

  1. Bene che ci siano tante persone a queste iniziative, ma mi chiedo, perché se siamo così in tanti, poi a livello concreto si vedono pochi risultati?... e da anni assistiamo ad una crescita (di cose, case, beni inutili, ecc.) senza una vera prosperità di tutti (se non è di tutti, non è vera).

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    1. Nella discussione post conferenza, ci siamo fatti la stessa domanda... la politica dei partiti è ormai vissuta con sfiducia e spesso con fastidio e i movimenti sono diventati i collettori del desiderio di Politica attiva dei cittadini. Abbiamo concluso che i partiti hanno volutamente disgustarci con la loro versione della politica (con la p minuscola), per renderci impotenti e mantenere lo status quo del loro potere.

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  2. Deve essere stato davvero molto molto interessante l'intervento di Latouche, personaggio di grosso spessore.
    E faccio mio il pensiero di Alligatore.

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    1. E' stata una bellissima serata da tutti i punti di vista.

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  3. Anche io mi associo al pensiero di Ally..poi però, pur essendo un pessimista di natura, mantengo una speranza leggendo queste tue righe: "Chiuse le porte del piccolo cinema-teatro parrochiale, la discussione è continuata attorno ai tavoli dei bar, all'interno delle automobili, per strada e nelle abitazioni."

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    1. Benvenuto Andrea! Sono lieta che tu abbia letto così le mie parole. Aggiungo che la sala era intergenerazionale; insieme ai soliti adulti di mezz'età (che spesso sembrano i soli ad interessarsi di politica), c'erano moltissimi giovani. Una boccata di aria fresca.

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  4. credo che la partecipazione si davvero importante e per tropo tempo i questo paese abbiamo delegato

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