martedì 6 agosto 2024

Anniversario di un crimine dell'imperialismo statunitense

79 anni fa, il 6 agosto del 1945, i terroristi yankee sganciarono la prima bomba atomica della storia,  battezzata con il nome in codice "Little Boy", secondo la curiosa balordaggine militaristica ed infantile tipica degli USA, sulla popolosa città nipponica di Hiroshima, che fu rasa al suolo in un solo istante, sterminando 100mila persone al primo impatto. Tre giorni dopo, il 9 agosto, quei "bravi ragazzi" replicarono il loro crimine su Nagasaki. Atroci ed indescrivibili sofferenze cagionate dai terribili effetti radioattivi, contaminarono in maniera irrimediabile l'atmosfera e l'ambiente circostanti in virtù degli ordigni nucleari impiegati per la prima, e per il momento unica volta, verso le popolazioni civili, per vincere la guerra (già vinta di fatto) e trasmettere un segnale intimidatorio all'intero pianeta, in primo luogo ai loro nemici sul fronte della "guerra fredda": l'URSS. "Siamo i padroni dell'atomica, pertanto siamo i nuovi padroni del mondo". In seguito, intere generazioni patirono e vissero in modo tragico. Si trattò di un abominevole crimine di guerra perpetrato nei riguardi dell'intero genere umano a tutti gli effetti, di un misfatto commesso senza precedenti storici. Alla pari degli orrori e dei delitti compiuti dai feroci criminali nazisti durante il secondo conflitto mondiale. 

Liberamente tratto da Il Pane e le Rose

Aggiungo che gli orrori e i delitti dei feroci criminali sulla terra e sugli abitanti della Palestina, non sono da meno dei loro sodali d'oltre oceano e che celebrare questo anniversario con le truppe e i politici statunitensi, sia come denunciare un furto insieme ai ladri, in piena distopia e dissonanza cognitiva. Lo scorso anno, un alto rappresentante del Parlamento USA, lasciò intendere tra le righe del suo discorso commemorativo, che gli Stati Uniti d'America non ne erano responsabili.  

Leggendo le notizie odierne, dove se ne parla, si scrive di bombe atomiche ma non si nomina quasi mai il colpevole dell'atroce crimine. Eppure non siamo mai stati così vicino al ripetersi di quegli eventi e l'orologio dell'apocalisse è a meno 90 secondi; siamo quelli che non conoscono la storia del proprio passato  o la travisano aprendo le finestre di Overton, quindi siamo condannati a ripeterla. 

2 commenti:

  1. C'è una censura paurosa su quei fatti, sempre più censurati!

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    1. Censura, una parola che credevamo non dover più pronunciare.

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