I suprematisti occidentali e i loro burattini sono furiosi per il fallimento palese dei loro tentativi di demonizzare e isolare paesi come Cina, Russia e Iran che non marciano al ritmo del loro tamburo. Un numero crescente di paesi non vuole marciare al passo con Washington e sentirsi dire cosa pensare e cosa fare, con chi commerciare e con chi cooperare. Il vertice dei BRICS a Kazan sta rendendo chiaro che la maggioranza globale preferirebbe aderire al diritto internazionale piuttosto che seguire le regole dell'egemone. I BRICS hanno ufficialmente aggiunto 13 nuove nazioni come paesi partner, anche se non ancora come membri a pieno titolo: Algeria, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Indonesia, Kazakistan, Malesia, Nigeria, Thailandia, Turchia, Uganda, Uzbekistan e Vietnam .
Nella sua arrogante illusione Washington pensava di poter calpestare gli interessi dei paesi sovrani attraverso varie forme di coercizione e ricatto, cambio di regime e guerra. Non sta funzionando. La globalizzazione guidata dagli Stati Uniti è finita, ma la globalizzazione non può essere invertita. Quindi ora l'egemone in declino si trova di fronte a due scelte: può accettare la nuova realtà multipolare o intensificare le sue guerre ibride. O l'Occidente e il resto, o l'Occidente contro il resto.
Fonte: @LauraRuHK
io temo, però, non sia una lotta per libertà e diritto internazionale, ma solo per l'egemonia
RispondiEliminaCosì è disegnato il mondo in cui viviamo: competizione per l'egemonia. Un "altro mondo" che si prefigge la collaborazione multipolare, si sta delineando al nostro piccolo orizzonte.
EliminaIntanto, significativa la scultura. Gli Usa sono imperialisti con un impero in disgregazione, e stanno dando gli ultimi colpi di coda in Palestina e Ucraina (sono loro dietro a tutto), mentre dall'altra parte di sono potenze emergenti, che usano altre strategie oltre che il distruggere. Non sono stinchi di santo, e sono, purtroppo, all'interno di un sistema capitalistico, ma degli Usa non ne possiamo davvero più, e un cambiamento è necessario... consapevoli che la lotta continua, non si ferma.
RispondiEliminaConcordo, il mondo sta cambiando radicalmente; essere parte del mondo che si oppone al cambiamento con violenza ed arroganza, ci lascerà indietro.
EliminaSpesso chi si oppone ad un regime (o ad un imperialismo) in atto, finisce per usare le stesse armi del rivale e, qualora lo sconfiggesse, a prenderne il posto diventando come lui.
RispondiEliminaÈ successo agli USA, nati come terra di libertà, hanno finito per privare della loro libertà gli indiani d’America, gli schiavi provenienti dall’Africa e, in seguito, ci hanno provato colo mondo intero.
Così è stato per gli israeliti, perseguitati da sempre, ora sono loro a perseguitare, con gli stessi identici modi, i popoli del Medio Oriente con cui si sono scontrati.
Io auspico un sistema rivoluzionario che non sia la pura e semplice polarizzazione di un conflitto e di un’opposizione frontale, ma qualcosa di diverso e di migliore sia del potere in atto, che dell’antipotere che vorrebbe prenderne il posto.
Un sistema, come dici tu, multipolare, ma con un codice etico condiviso e con sistemi che lo applichino al di la e al di sopra delle singole polarità in campo.
Ciao
Concordo con il tuo auspicio; la buona notizia è che il mondo sta cambiando e che, fuori dall' "Occidente", la procedura che tu ben descrivi è in via di superamento, verso un mondo multipolare.
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