martedì 16 giugno 2009

Proposta di modifica al DDL n. 733 Art. 50-bis. Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet

il Senato della Repubblica ha approvato il "pacchetto sicurezza" D.d.L.
733, tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia
(UDC) identificato dall'articolo 50-bis: Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet; il testo approderà alla Camera del Deputati diventando l'articolo nr. 60.
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza di Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse, attraverso un blog, criticare una legge che ritiene ingiusta, i providers dovranno bloccare il blog.

Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.

In pratica il "potere" si sta dotando delle armi legislative necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e i blog che al momento, rappresentano in Italia l'informazione non condizionata e non censurata.

Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione, internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni
sempre più capillari che non si riesce a dominare.

Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, in Italia il Governo si ispira, per quanto riguarda la libertà di stampa, alla Cina e alla Birmania.

Nessun commento:

Posta un commento