venerdì 5 marzo 2010

In ricordo della difesa dell'articolo18 dello Statuto dei Lavoratori



Questa destra ha dimostrato di saper imparare dai suoi errori, adesso, dopo aver diviso il fronte sindacale, ritorna all'attacco dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

La Legge 300/70, là dove i diritti sono più chiari.




In mezzo al polverone delle massaggiatrici-escort, delle ruberie e delle vicende sulle presentazioni delle liste elettorali (solo per citare le ultime), passa inosservato che il Senato ha approvato il "ddl lavoro", che mette a rischio il famoso articolo 18.

Le norme contenute nel testo, prevedono che le controversie tra il datore di lavoro e il dipendente, qualora specificato nel contratto, possano essere risolte anche in sede di arbitrato, in alternativa al giudice del lavoro, dove sarà presa una decisione “secondo equità” e non sulla base della legislazione e del diritto.

Potrebbe accadere che, al momento dell'assunzione, il datore di lavoro, chieda al lavoratore di rinunciare alla tutela dei propri diritti. In quel particolare momento, il lavoratore è più debole e più 'ricattabile' e potrebbe accettare la proposta, precludendosi, per tutta la durata del rapporto di lavoro, di ricorrere al giudice.

La legge diviene ogni giorno sempre meno uguale per tutti.

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2 commenti:

  1. a cosa è servito scendere in piazza a milioni, coi sindacati?
    tra un po' il datore di lavoro potrà anche chiedere il risarcimento ai parenti, o il rimborso per il tempo perso, se per caso il loro congiunto avrà sporcato un macchinario col sangue...(scusa il sarcasmo)!

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  2. Sono d'accordo con te Angie, anche se di sindacato, anche quella volta, ce n'era uno solo!

    Non a caso è sotto attacco continuo da parte di questo governo ed è rimasto l'unica istituzione nazionale che a porsi come laboratorio delle politiche del lavoro.

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