venerdì 29 aprile 2022

A cosa serve la pandemia

Al netto di tutte le difficoltà, le discriminazioni e le azioni liberticide subite, la così detta “pandemia” in cui ci troviamo, ha avuto un effetto chiarificatore. Ha squarciato il Velo di Maia che avvolgeva le ipocrisie in cui vivevamo.

Nel “Mondo come volontà e rappresentazione”, A. Schopenhauer introduce il concetto di Velo di Maia mutuato dai Veda, antichi testi dell’India.

In occidente, si fa riferimento alla filosofia di Kant, dalla quale Schopenhauer riprende la differenza basilare tra la realtà come appare e la realtà in sé. La realtà fenomenica, come Velo di Maia (apparenza illusoria), offre una visione deformata, pertanto la rappresentazione deve essere ritenuta un inganno e la vita simile ad un sogno.

Il Velo di Maia è l’illusione che impedisce all’essere umano di fare esperienza della verità e del principio assoluto di realtà. Secondo Schopenhauer, l’uomo deve interrogarsi sulla realtà vera per comprendere l’essenza delle cose, squarciando il Velo di Maia e andando oltre la nebbia delle illusioni del mondo fenomenico. La meccanica quantistica indaga il fenomeno dal punto di vista della fisica quando mette in discussione la realtà dalla fisica newtoniana.

Platone ci regala il Mito della Caverna che illustra la differenza tra il mondo delle cose, saturo di apparenze ed illusioni, e il mondo delle idee: il vero, il buono e il bello.

La caverna è un luogo dove i prigionieri, incatenati fin da fanciulli, scorgono soltanto alcune ombre proiettate sulla parete di fronte. Essi credono che le ombre siano l’unica e vera realtà esistente e non possono immaginare ciò che accade alle loro spalle.

Il pensiero corre alla televisione da cui, Karl Popper, con il suo saggio “Cattiva maestra televisione” ci aveva messo in guardia e prima di lui, il folgorante pensiero di Pier Paolo Pasolini. La televisione, “non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi... attraverso lo spirito della televisione si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere”. È “un medium di massa” che… impone “la leggerezza, la superficialità, l’ignoranza, la vanità”, quali modelli di “una condizione umana obbligatoria”.

Platone immagina che uno schiavo venga liberato dalle catene e trascinato all’esterno della caverna. Dopo aver scoperto che né le ombre che vedeva quando era incatenato, né gli oggetti portati lungo il muro e proiettati sul muro costituiscono la vera realtà, egli sarebbe abbagliato dalla luce del sole e solo poco per volta imparerebbe dapprima a discernere gli oggetti del mondo autentico e alla fine a guardare direttamente il sole che rappresenta il bene.

Invece di rimanere a contemplare in solitudine il sole e il mondo reale, (il bene e la verità), lo schiavo liberato decide di tornare nella caverna, per comunicare agli altri prigionieri ciò che ha visto e per aiutarli a liberarsi a loro volta della prigionia. Sarà deriso dagli altri schiavi, che si convinceranno che la luce esterna gli abbia rovinato gli occhi e quindi non gli crederanno. E alla fine, infastiditi dal suo tentativo di scioglierli e di portarli alla luce del sole, lo uccidono.

Volere sollevare il Velo di Maia significa comprendere e liberarsi dalle illusioni nelle quali confidiamo e che limitano l’esperienza della nostra vita.

Tornando al presente, sono cadute le maschere che nascondevano lo schifo, la degradazione e le falsità su cui si fondavano credenze, sicurezze e rapporti umani. Quando le Istituzioni sostengono apertamente falsità con cui giustificano norme di legge, quando il giornalismo si auto-ridicolizza senza vergogna, quando i cittadini, gli amici e i parenti accettano con indifferenza che si consumino feroci discriminazioni su altri esseri umani, niente è più come prima, o come si credeva che fosse. La “pandemia” ha squarciato il Velo di Maia e ci ha mostrato l'orrore di tutto questo e ha messo in chiaro le cose una volta per tutte.

Come diceva il poeta: “per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti“


Spunti da:
filosoficamente.altervista.org
eticamente.net
bottegadinazareth.com

7 commenti:

  1. L'ho letto tutto d'un fiato,perché così va letto (e mi viene da ridere, al pensare che l'hai scritto così, tutto d'un fiato, come vorrebbe la semplificazione banalizzante della tv, e anche del web, troppo spesso, purtroppo). Che aggiungere, che a volte, sento o leggo discorsi di pensatori/commentatori o giornalisti che la pensano diverso da me e mi sorprendo a sentirmi in sintonia su certi temi. Ma è un discorso ampio da fare, detto così è poca cosa. Mi verrebbe da citare ancora Pasolini, che ci aveva visto giusto su molte cose, anche sulla nostra classe politica... e qui mi fermo. Che orrore!

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    1. Ho iniziato a scrivere dopo un lungo pensare e a partire dalle esperienze personali.
      Anche a me capita di trovare ragionevoli discorsi di persone che non stimavo; è il segno dei tempi in cui il mondo sembra alla rovescia.

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  2. Un po' forse per impostazione scientifica (minima che ho), un po' forse perché sono agnostico, un po' sicuramente perché sono anni che son cretino, ma io diffido dagli illuminati a parte jake ed elwood, naturalmente.
    Però è vero: ho detto ai quattro venti che lavorando in cimitero ho visto morti su morti, ma chi non vuole sentire non sente. O meglio: ognuno sente solo quello che torna utile alle proprie teorie.
    incomunicabilità sempre e comunque

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    1. Però tra noi cretini ci si capisce e si comunica.
      Ma chi sono gli illuminati che citi, a parte Jake ed Elwood?

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    2. A tutti quelli che pensano di essere exschiavi usciti dalla grotta e ti vendono la loro "luce" e senza un briciolo di umiltà: dai testimoni di genova ai complottisti ai meinstrim come piace dire adesdo.
      Preferisco chi la luce ce l'ha dentro e cammina con gli altri, affianco agli altri

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  3. Concordo in pieno. Aggiungerei che l'atavico problema dell'incapacità di una cospicua maggioranza di esseri umani di squarciare il Velo di Maia, oggi risulta ancora più inasprito e reso difficile, da una arroganza dilagante, una superficialità figlia di ignoranza e pigrizia, per cui non si ha voglia di complicarsi la vita e gli strumenti virtuali vengono usati per leggere e postare banalità disgustose o frasi prefabbricate e stucchevoli. Un impoverimento culturale che inizia forse già con l'avvento di Berlusconi e che ora è al suo apice è poi il colpo di grazia. Purtroppo noi che siamo fuori dalla caverna e sentiamo il bisogno di provare ad affrancare gli altri all'interno dalle loro catene, rischiamo quella fine, magari non realmente ma in senso figurato, per es. l'essere ignorati ed uccisi sul virtuale. Se noi siamo i cretini, fiero di esserlo e spero di meritarmi questo titolo e di non cadere mai in qualche trappolone di quelli Illuminati...

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    1. Fai bene a mettere l'accento su ignoranza e pigrizia in un epoca in cui sono disponibii strumenti formidabili per la conoscenza che, invece, sono usati per postare banalità disgustose o frasi prefabbricate e stucchevoli

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