martedì 6 settembre 2022

Günther Anders, "L'Obsolescenza dell'uomo"

"Per soffocare in anticipo qualsiasi rivolta, non bisogna usare la violenza. Metodi come quelli usati da Hitler sono superati. Basta sviluppare un condizionamento collettivo così potente che l'idea stessa di rivolta non passerà nemmeno per la mente della gente.

Idealmente, gli individui dovrebbero essere condizionati limitando le loro capacità biologiche innate fin dalla nascita. Poi, si continuerebbe il processo di condizionamento riducendo drasticamente l'istruzione per riportarla ad una forma di integrazione nel mondo del lavoro. Un individuo non istruito ha solo un orizzonte di pensiero limitato, e più i suoi pensieri sono confinati a preoccupazioni mediocri, meno può ribellarsi. L'accesso alla conoscenza deve essere reso sempre più difficile ed elitario. L'abisso tra la gente e la scienza deve essere allargato. Ogni contenuto sovversivo deve essere eliminato dall'informazione destinata al grande pubblico.

Soprattutto, non ci deve essere filosofia. Anche qui, dobbiamo usare la persuasione e non la violenza diretta: trasmetteremo massicciamente un intrattenimento attraverso la televisione che esalta sempre le virtù dell'emotivo e dell'istintivo. Riempiremo la mente della gente con ciò che è futile e divertente. È bene impedire alla mente di pensare attraverso musica e chiacchiere incessanti. La sessualità sarà messa al primo posto tra gli interessi umani. Come tranquillante sociale, non c'è niente di meglio.

In generale, si farà in modo di bandire la serietà dalla vita, di deridere tutto ciò che è molto apprezzato e di difendere costantemente la frivolezza: in modo che l'euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana e il modello della libertà. Il solo condizionamento produrrà così una tale integrazione che l'unica paura - che deve essere mantenuta - sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità.

L'uomo di massa prodotto in questo modo deve essere trattato per quello che è: un vitello, e deve essere tenuto d'occhio, come una mandria. Tutto ciò che allevia la sua lucidità è buono socialmente, e tutto ciò che potrebbe risvegliarla deve essere ridicolizzato, soffocato e combattuto. Qualsiasi dottrina che metta in discussione il sistema deve essere prima designata come sovversiva e terrorista, e coloro che la sostengono devono poi essere trattati come tali."

Günther Anders, traduzione, "L'Obsolescence de l'homme" (Ed. Ivréa), 1956

Era un filosofo e scrittore, fondatore del movimento antinucleare insieme a Robert Jung. Il suo vero cognome era Stern e, naturalmente, apparteneva alla famiglia giudaica. In cimbro, Stern significa “uomo serio” e davvero seria fu la sua ricerca, che oggi pare avere tante similitudini con la nostra società. Fu allievo di Martin Heidegger e, dopo aver concluso gli studi, sposò Hannah Arendt. Il suo destino pareva essere quello d’ottenere la cattedra all’Università di Francoforte, ma il Filosofo Theodor Adorno, lo strenuo sostenitore della musica dodecafonica e di Arnod Schönberg, non lo vedeva di buon occhio e fece pressione affinché non gli fosse concessa. 

Fonti: cosmydor e quotidianpost

15 commenti:

  1. Alla fin fine siamo sempre là, ma oggi come allora c'è sempre chi non è omologato, più di quanto si pensi. Se solo sapessero unirsi invece che dividersi...

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  2. Mi sembra che in questi ultimi due anni si sia toccato il fondo, "in merito al condizionamento collettivo così potente", al quale abbiamo assistito ribellandoci in pochi (io, te, Rockpoeta e pochi altri). Hanno ceduto in molti, anche persone che pensavamo lucide e intelligenti. Ma è inutile rinvangare il recente passato, altre lotte ci aspettano.

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    1. Dopo il 25 ne succederanno delle belle ma saremo ancora lì a lottare contro il pensiero unico.

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    2. Certo, io spero che il 25 porteremo in parlamento un gruppetto di parlamentari vicini alle nostre battaglie (mai come questa volta necessari), così da lottare dentro e fuori.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Mi associo ai commenti e aggiungo che hai scelto un grande pensatore con dei temi altrettanto grandi.

    E la sua grandezza, come per tutti quelli che hanno lasciato la loro impronta, consiste nel fatto di aver saputo vedere ben oltre la sua storia contingente con argomenti sempre molto attuali.

    Ma è chiaro che se certi argomenti e certi problemi sono simili o uguali nel tempo che passa, allora è altrettanto chiaro che abbiam fatto ben poca strada.

    Un salutone e alla prossima

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    1. Sono archetipi e nodi non risolti. Come i miti, non posseggono precisa collocazione temporale.
      I pensatori, inascoltati, li ripropongono nelle diverse epoche e situazioni storiche.

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  5. Parole da leggere attentamente. Da molto tempo mi domando esiste ancora una voglia di rivolta? Purtroppo la risposta è chiara. Una cosa certa è l’assenza di vogli di partecipazine, a tutti i livelli.

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    1. Concordo con la tua analisi; La storia ci ha dato un'altra occasione per partecipare e in troppi l'hanno ignorata.

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  6. Cara Berica, più leggevo questo post e più, ahimé, ci trovavo esattamente quello che è successo in questi ultimi anni e che ci ha portato allo sfacelo del 25 settembre! Le persone le vogliono sempre più ignoranti, sempre meno colte sulla storia (altrimenti sarabbe stato impossile avere la pescivendola primo partito a Sant'Anna di Stazzema, mi sono venuti i brividi quando l'ho visto 😥). Ci aspettano tempi durissimi, non ci posso pensare 🙄😥

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  7. Purtroppo se non conosci la storia, sei destinato a ripeterla. Mala tempora currunt!

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  8. Per questo Giorgia Meloni diventerà il nostro Presidente del Consiglio, per questo tenterà di modificare la Costituzione in senso presidenziale, per questo avremo Silvio Berlusconi Presidente del Senato e Matteo Salvini ministro dell’Interno o dell’Agricoltura (che almeno li se magna).
    Un’arma efficace per dominare meglio il popolo è dividerlo in tante fazioni, e dividere la “sinistra” italiana purtroppo è un gioco da ragazzi, tende già a dividersi da sola: c’è sempre qualcuno che si sente più puro, più a sinistra di qualcun altro e preferisce perdere (è diventato anzi un esperto in questo) pur di non mischiarsi con l’ “impurità” di altre sinistre.
    Ma il dominio assoluto sull’altro non lo hai né con la forza, né con la propaganda ben architettata, né con l’indottrinamento, né con la distrazione di massa, né con l’obsolescenza fine a se stessa o col rendere semplicemente il popolo ignorante, perché il peggior ignorante è colui che non sa di esserlo e il peggiore schiavo è colui che si crede un uomo libero.
    Oggi crediamo tutti quanti di sapere e di conoscere le soluzioni ai problemi (a giudicare dai dibattiti sui social e dai discorsi che sento in giro … tassisti e parrucchieri sanno meglio di Draghi cosa fare per combattere la recessione e la crisi energetica) e strilliamo come aquile se qualcuno ci richiama al rispetto delle regole e delle leggi, ledendo così la nostra sacrosanta libertà, e riteniamo intollerabile che un maestro osi rimproverare il nostro frugoletto che usa il cellulare in classe, che ha copiato il compito o che spaccia marjuana in istituto.
    Ciao

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